13 Aprile 2011
In
My life, Vita da mamma
Sul mio essere mamma
Mi accorgo adesso di non aver mai parlato, se non indirettamente, della mia esperienza di mamma e di come ho vissuto la mammita’…. (ora si dice cosi’, no?). L’italiano corretto vorrebbe che si dicesse maternita’, ma siccome la parola sembra ormai indicare soltanto il periodo lungo ed emotivamente intenso della gravidanza, e’ entrata nel gergo questa nuova, coloratissima parola che ritengo piu’ consona ad indicare “cio’ che viene dopo” (dopo la nascita, intendo!).
Che mamma sono?
Mi ha costretto Mammamogliedonna a pensarci, con il suo giveaway per la festa della mamma.
Sarebbe piu’ giusto fare la domanda alla mia piccola Micro, ma poiche’ ancora lei non ha diritto di parola, mi limito a raccontare come ho vissuto questa meravigliosa, sconvolgente, ed esaltante esperienza. E come mi vedo e mi sento io, adesso, da mamma di una cucciola di quasi tre anni.
Sarebbe piu’ giusto fare la domanda alla mia piccola Micro, ma poiche’ ancora lei non ha diritto di parola, mi limito a raccontare come ho vissuto questa meravigliosa, sconvolgente, ed esaltante esperienza. E come mi vedo e mi sento io, adesso, da mamma di una cucciola di quasi tre anni.
Mi sento diversa.
Mi sento un’altra.
Mi sento un’altra.
Mi sento una donna.
E mi sento una mamma (inevitabile, no?).
Una donna in continua trasformazione e una mamma che cresce assieme alla sua piccola.
Tralascio qui la trafila della conoscenza con il Macro-economista, della gravidanza flash e della nascita della cucciola. Tutto troppo lungo. E fuori tema.
La cosa veramente importante e’ che, assieme a Micro, e’ nata una donna. Cioe’, e’ nata un mamma, per la verita’.
Una mamma che non si e’ sentita donna finche’ non ha avuto la Micro-figlia. Finche’ non l’ha stretta tra le braccia.
Finche’ non l’ha guardata negli occhi.
Finche’ non ha dovuto affrontare le mille difficolta’ legate alla gestione di qualcuno che dipende completamente ed assolutamente da te.
Che non sa camminare.
Che non sa parlare.
Qualcuno che non sa dire “ho fame”, “ho sonno”, o “mi fa male il pancino”. Qualcuno che non sa nemmeno tenere la testa dritta sulle spalle!
E che devi aiutare a crescere, a diventare sano, robusto, intelligente e sicuro quanto basta per affrontare il mondo la’ fuori.
Si, fuori dal liquido amniotico, ovattato, avvolgente, e tranquillo.
Fuori dalla tua pancia.
Senza il nutrimento del cordone ombelicale e di tutte quelle sostanze che ruba dal tuo corpo durante quei nove, lunghi mesi di gestazione.
Essere mamma mi ha formato come donna.
Ho imparato a nutrire (fisicamente e psicologicamente).
Ho imparato a prestare piu’ attenzione (a lei, a tutti).
Ho imparato ad essere paziente.
Ho imparato a lasciar stare (tante cose, e quante sono in fondo prive di importanza!)
Ho imparato quanto un gesto improvviso o un urlo uscito per caso dalla bocca di una mamma troppo stanca possa spaventare un bambino.
Ho imparato quanto una reazione troppo emotiva possa renderlo vulnerabile.
Ho imparato a controllarmi.
Ho imparato a guardarmi dentro senza avere paura.
Ho imparato a criticarmi imparzialmente.
Ho imparato a crescere, con lei.
Ho imparato a guarire in meno di 24 ore quando sono malata.
Anzi, ho imparato cosa significa essere malati ed avere comunque delle incombenze non prorogabili.
Ho imparato cos’e’ la stanchezza (vera!).
Ho imparato ad essere insostituibile, sempre.
Ho imparato che quando un bimbo piange ha le sue buone ragioni.
Ho imparato ad ascoltare.
Ho imparato a lasciar parlare (anche se, spesso, non si capisce una mazza di quello che dice!).
Ho imparato ad interpretare.
Ho imparato cosa significa affrontare da soli tutto questo.
Forse, realmente, a camminare sulle mie gambe (i padri, a volte, sono un po’ assenti, soprattutto all’inizio).
Ho imparato che cos’e’ il baby blues, o la depressione post partum, chiamatela come volete.
Ho imparato a crescere come madre, moglie, donna e come famiglia.
Ho imparato ad essere una compagna per il mio uomo.
Ho imparato che essere in tre e’ meglio che essere coppia!
Ho anche imparato a ridere (perche’ i bimbi sono troppo buffi!).
Ed ho imparato l’Amore.
Quando ti guardo negli occhi,
mio piccolo raggio di sole
che corri per casa
a piccoli passi
col pannolino cadente,
scherzando,
ridendo
e cantando,
capisco che al mondo
non avrei potuto essere
altro
che tua madre.
Che mamma sono, dunque?
Una mamma innamorata.
Innamorata di lei (la figlia), di lui (il marito), e della Vita, che e’ nata insieme a lei.
Per il resto, non saprei.
Forse una mamma un po’ grullerella (e’ toscano, perdonate la licenza), una che fa di tutto per rendere le giornate divertenti ed allegre.
Una mamma con cui ridere insieme (in effetti, ce la spassiamo un sacco noi due!).
Una mamma presente, spero.
Chiedero’ a lei, quando sara’ piu’ grande, se vorra’ rispondermi.
E mi sento una mamma (inevitabile, no?).
Una donna in continua trasformazione e una mamma che cresce assieme alla sua piccola.
Tralascio qui la trafila della conoscenza con il Macro-economista, della gravidanza flash e della nascita della cucciola. Tutto troppo lungo. E fuori tema.
La cosa veramente importante e’ che, assieme a Micro, e’ nata una donna. Cioe’, e’ nata un mamma, per la verita’.
Una mamma che non si e’ sentita donna finche’ non ha avuto la Micro-figlia. Finche’ non l’ha stretta tra le braccia.
Finche’ non l’ha guardata negli occhi.
Finche’ non ha dovuto affrontare le mille difficolta’ legate alla gestione di qualcuno che dipende completamente ed assolutamente da te.
Che non sa camminare.
Che non sa parlare.
Qualcuno che non sa dire “ho fame”, “ho sonno”, o “mi fa male il pancino”. Qualcuno che non sa nemmeno tenere la testa dritta sulle spalle!
E che devi aiutare a crescere, a diventare sano, robusto, intelligente e sicuro quanto basta per affrontare il mondo la’ fuori.
Si, fuori dal liquido amniotico, ovattato, avvolgente, e tranquillo.
Fuori dalla tua pancia.
Senza il nutrimento del cordone ombelicale e di tutte quelle sostanze che ruba dal tuo corpo durante quei nove, lunghi mesi di gestazione.
Essere mamma mi ha formato come donna.
Ho imparato a nutrire (fisicamente e psicologicamente).
Ho imparato a prestare piu’ attenzione (a lei, a tutti).
Ho imparato ad essere paziente.
Ho imparato a lasciar stare (tante cose, e quante sono in fondo prive di importanza!)
Ho imparato quanto un gesto improvviso o un urlo uscito per caso dalla bocca di una mamma troppo stanca possa spaventare un bambino.
Ho imparato quanto una reazione troppo emotiva possa renderlo vulnerabile.
Ho imparato a controllarmi.
Ho imparato a guardarmi dentro senza avere paura.
Ho imparato a criticarmi imparzialmente.
Ho imparato a crescere, con lei.
Ho imparato a guarire in meno di 24 ore quando sono malata.
Anzi, ho imparato cosa significa essere malati ed avere comunque delle incombenze non prorogabili.
Ho imparato cos’e’ la stanchezza (vera!).
Ho imparato ad essere insostituibile, sempre.
Ho imparato che quando un bimbo piange ha le sue buone ragioni.
Ho imparato ad ascoltare.
Ho imparato a lasciar parlare (anche se, spesso, non si capisce una mazza di quello che dice!).
Ho imparato ad interpretare.
Ho imparato cosa significa affrontare da soli tutto questo.
Forse, realmente, a camminare sulle mie gambe (i padri, a volte, sono un po’ assenti, soprattutto all’inizio).
Ho imparato che cos’e’ il baby blues, o la depressione post partum, chiamatela come volete.
Ho imparato a crescere come madre, moglie, donna e come famiglia.
Ho imparato ad essere una compagna per il mio uomo.
Ho imparato che essere in tre e’ meglio che essere coppia!
Ho anche imparato a ridere (perche’ i bimbi sono troppo buffi!).
Ed ho imparato l’Amore.
Quando ti guardo negli occhi,
mio piccolo raggio di sole
che corri per casa
a piccoli passi
col pannolino cadente,
scherzando,
ridendo
e cantando,
capisco che al mondo
non avrei potuto essere
altro
che tua madre.
Che mamma sono, dunque?
Una mamma innamorata.
Innamorata di lei (la figlia), di lui (il marito), e della Vita, che e’ nata insieme a lei.
Per il resto, non saprei.
Forse una mamma un po’ grullerella (e’ toscano, perdonate la licenza), una che fa di tutto per rendere le giornate divertenti ed allegre.
Una mamma con cui ridere insieme (in effetti, ce la spassiamo un sacco noi due!).
Una mamma presente, spero.
Chiedero’ a lei, quando sara’ piu’ grande, se vorra’ rispondermi.
LAMAMMAèSEMPRELAMAMMA
13 Aprile 2011 at 21:02Le dita sulla testiera sono andate da sole e hanno scritto questo post meraviglioso…Complimenti!!! Grazie per avermi chiesto l’amicizia anche su fb, mi hai fatto molto piacere
Un bacione
Home and Things
13 Aprile 2011 at 21:28dolcissima…
Sunshine
13 Aprile 2011 at 22:24Complimenti, hai descritto benissimo la tua mammità! Mi hai trasmesso una sensazione di totale serenità che sicuramente rifletti anche su tua figlia e che ha un valore enorme.
mammasorriso
13 Aprile 2011 at 22:40bellissimo post e foto meravigliose!
Mammadesign
13 Aprile 2011 at 23:46@semprelamamma: grazie cara! come procedono i lavori?
@home&things: l’ho detto che mi e’ venuto sdolcinato….!
@Sunshine: e’ che la serenita’ la da’ lei a me, in realta’…..
@mammasorriso: grazie mille! Ma tu hai partecipato?
R
13 Aprile 2011 at 23:53posso farti una domanda? Dopo quanto tempo hai imparato a “ad essere paziente”? E dopo quanto hai imparato “quanto un gesto improvviso o un urlo uscito per caso dalla bocca di una mamma troppo stanca possa spaventare un bambino”? Quando hai imparato a controllarti?
…perchè io non ci sono ancora… e spero di non essere un caso perso…
Mammadesign
14 Aprile 2011 at 0:01@R.: Beh, c’e’ voluto un pochino veramente… dopo l’anno, quando iniziano a farti impazzire! Piu’ o meno dove sei te….o poco dopo. Dai, hai ancora speranza! Ti avverto, dopo peggiorano. ;D
Se non lo impari prima o poi sono c….BIP!
Baci
luby
14 Aprile 2011 at 8:28grazie per aver condiviso con noi i tuoi pensieri,le tue immagini,grazie
MammaMoglieDonna
14 Aprile 2011 at 8:30@MammaDesign: Grazie! Bellissimo post. Che bello quando dici “Una mamma che non si e’ sentita donna finche’ non ha avuto la Micro-figlia.” e ancora “Essere mamma mi ha formato come donna.” e la “poesia” che gli dedichi…
“capisco che al mondo
non avrei potuto essere
altro
che tua madre.”
E bellissime le tue foto…
GRAZIE PER AVER PARTECIPATO!
serenamanontroppo
14 Aprile 2011 at 9:28E’ davvero un gran bel post, mi trovo in tante considerazioni che hai fatto. Anche a me diventare mamma mi ha fatto sentire veramente donna e come te sono davvero innamorata di mia figlia…
p.s. da toscana posso dire che “grullerella” è un termine molto fiorentino…
pinkmommy
14 Aprile 2011 at 11:42Bellissimo post…e bellissima mamma innamorata!
Mammadesign
14 Aprile 2011 at 13:02@Luby: Grazie a voi che mi state vicine in questo percorso, invece! Non e’ mai facile raccontarsi…. Ho iniziato quasi piu’ per avere un diario di memorie per la mia bambina, ma l’idea che fosse pubblico mi terrorizzava… ero sicura che spesso mi sarebbero mancate le parole…..per questo ci ho aggiunto il lato professionale, perche’ almeno li’ avrei avuto qualcosa da dire! Invece le parole vengono, vengono eccome!
@Mammamogliedonna: grazie a te per aver avuto questa splendida idea! La voglia delle mamme di raccontarsi e’ tanta, ma spesso non lo fanno, o lo fanno solo a meta’…. “Come sei tu come mamma” non e’ il solito “raccontami la storia del tuo parto, o ” di come si e’ formata la tua famiglia”, ecc ecc ecc. E’ molto di piu’! Hai trovato la formula giusta! I complimenti li faccio io a te! 😀
@Serenamanontroppo: sono contenta di condividere con tante mamme la mia esperienza….credo che tante tante cose siano comuni a tutte!
P.S. Vabbe’, “grullerella” e’ fiorentinissimo, perdona la svista…. ma tu di dove sei?
@Pink: i tuoi commenti mi sembrano sempre cosi’ pieni di gioia! mi scaldi le giornate, sai, quando passi di qua! 😀
Giada
14 Aprile 2011 at 13:22un post emozionante, dolce come sei tu! La tua tastiera ha seguito il cuore. UN bacio mammina stupenda!
Mammadesign
14 Aprile 2011 at 14:06@Giada: Che bello rivederti! (scritta) Grazie milleeeeeeeee! :DDDDDD
serenamanontroppo
14 Aprile 2011 at 14:40Nessun problema, giusto una precisazione campanilistica…e poi noi toscani siamo un po’ polemici per definizione…
Io vivo nella parte Sud della Toscana, ma non troppo lontana da Firenze!
LAMAMMAèSEMPRELAMAMMA
14 Aprile 2011 at 15:43Eccoci, lavori zona giorno finiti…guarda un po’ se ti piacciono e dimmi il tuo parere, ci tengo a saperlo…mi raccomando, massima sincerità, non mi offendo. Ecco il post dove li ho descritti:
http://lamammasemprelamamma.blogspot.com/2011/04/paint-my-life.html
Finalmentemamma
14 Aprile 2011 at 16:49ma che mraviglia…complimentoi un post bellissimo…e non è sdolcinato….è dolce q.b.
LAMAMMAèSEMPRELAMAMMA
14 Aprile 2011 at 21:50Grazie per essere passata a vedere i lavori…sono contenta ti siano piaciuti, ci tenevo alla tua opinione da esperta…magari quando faremo la zona notte ti invio le foto delle stanze e i colori che darei così mi dai un consiglio perchè non so tanto decidermi!!!
Un bacione
Mammadesign
14 Aprile 2011 at 22:29@Finalmente: grazieeeeeeee!!!!!!!!! che bel commento che mi hai lasciato!
@semprelamamma: volentieri. Anticipazione: per la zona notte consiglio tutti i colori tendenti al blu (verde, violetto, indaco, ecc…), sono quelli che calmano il sistema nervoso e regalano calma e tranquillita’. Escludi tutti i colori caldi e le tonalita’ forti (rosso, arancione, giallo, ecc…). Prima o poi ci arrivo a scrivere il post…. Vai cosi’!
6cuorieunacasetta
16 Aprile 2011 at 15:38Che bello! E che emozione guardando le vostre foto!
rossella
17 Aprile 2011 at 0:17commovente!
un bacione
StelleGemelle
17 Aprile 2011 at 15:16ciao
mi è piaciuto molto il tuo post
anche io sto cercando le parole per descrivermi come mamma…non so se riuscirò a trovare parole belle come le tue….ma quello che sento è quello che hai scritto…siamo fortunate a ad essere mamme
ciao ciao
Mammadesign
17 Aprile 2011 at 18:55Grazie 6cuori, Rossella e Stellegemelle! Si si, siamo proprio fortunate… sara’ che sono diventata mamma un po’ tardino, e me la sto godendo tutta! 😀
Chiaretta
19 Aprile 2011 at 9:34Bellissimo post…. io non sono mamma, ma ci sto facendo un pensierino! ^_^
tri mamma
21 Aprile 2011 at 23:21bellissimo post!
un ringraziamento particolare per avermi “evidenziato” il fatto che anch’io, ho imparato tutte queste belle cose! il mio basso livello di autostima spesso tende a farmi vedere solo le cose negavite. un sincero grazie!
tri mamma
21 Aprile 2011 at 23:23ps.: ti invidio le foto!
Mammadesign
22 Aprile 2011 at 16:33@Chiaretta: ne vale la pena, credimi, anche se tante volte penserai: “Ma chi me lo ha fatto fare?”
@ Tri: mi sa che il basso livello di autostima è un mal comune…. Evidenziare non fa mai male! 😀
P.S. Le foto sono elaborate, sono solo ritagli di foto intere! Ma sono dei bei ricordi, e lo rimarranno….
E grazie a entrambe!
SuSter
27 Aprile 2011 at 1:33Condivido molti dei tuoi “ho imparato”. A volte ci illudiamo di avere molto di più da insegnare loro, e invece… guarda quante cose insegnano loro a noi!