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Quasi cinque anni…..


Mi lamento del grigiore londinese e del tempo, da brava italiana bisognosa di occhiali da sole e di caldo afoso.
Mi lamento della sanita’ inglese, che ha testato fortemente il mio sistema nervoso.
Mi lamento di certe abitudini, che qui paiono la norma.
Mi lamento della grandezza di una metropoli che non ha le sembianze di una metropoli.
Mi sono lamentata a lungo di non capire una cippa quando parlano gli inglesi, specie al telefono. 
Mi lamento della lontananza della famiglia e degli amici, che tuttavia, a Londra, mi hanno fatto piacevoli sorprese. Non altrettanto quando ero a Bonn.
Mi lamento dei rubinetti “differenziati”, della mancanza del bidet, della moquette che campeggia ovunque (persino nei pubs!), della sporcizia intrinseca, dell’esagerato individualismo e della competitivita’ che insegnano ai bambini fin dalla culla.
Continuo a non capire il legame incondizionato degli inglesi con certi elementi della loro tradizione, l’amore per certe abitudini dure a morire, il dualismo perfettamente armonico della politica inglese, che e’ monarchia e repubblica insieme.
Mi sono sentita persa, da neo-mamma, in una grandissima e difficile citta’ straniera, con una bimba appena nata da accudire e nessun amico con figli a cui chiedere consiglio.
Eppure adesso, a distanza di 5 anni dal mio arrivo qua, ho imparato, segretamente, ad amarla. 

Ad amare l’Inghilterra, con i suoi paesaggi bucolici ed i suoi prati verdi da cartolina. Con le sue enormi differenze di paesaggio, dalla citta’ al mare alla campagna, alle lande desolate e poetiche del nord. Ad amare la lingua, con le molteplici cadenze dei suoi accenti. Ad amare l’ironia sottile della sua buffa popolazione. Ad amare perfino il tempo metereologico, con la strana varieta’ delle sue ipotetiche quattro stagioni. E’ un tempo che predispone alla riflessione, all’interiorita’, alla frustraz meditazione.
Ed ho imparato ad amare Londra, infinita metropoli dalle mille culture, con le sue casette basse ed i suoi centomila angoli verdi.
Le sue strane abitudini, i suoi pubs, i suoi interessanti e strani personaggi. La sua immancabile sporcizia, il suo forte odore di cipolla, che ha assolutamente condizionato i miei primi 4 mesi di gravidanza. Le sue volpi temerarie, che girano libere di quartiere in quartiere e spesso di giardino in giardino (anche nel nostro precedente, ndr!). I suoi scoiattoli sovradimensionati, che ti guardano con aria famelica, indecisi se avvicinarsi a pietire un po’ di briciole del tuo panino o saltarti addosso e mangiartelo direttamente. I buffi personaggi che paiono usciti dalle vignette dei fumetti, quelli che solo a Londra riesci a vedere; i tanti poveri ma non troppo e i clochard che spuntano ad ogni angolo; i folli parlatori che si piazzano in qualunque angolo perche’ lo speakers corner di Hyde Park e’ gia’ occupato; i punk di Camden Town, ormai brutta copia di quelli di una volta (sono stata li’ negli anni Novanta, ed era tutta un’altra cosa), meno cattivi, meno arrabbiati, meno fatti, decisamente piu’ socievoli e superficiali. 

All’inizio tutto cio’ mi spaventava.
Ero impacciata, imbranata, intimidita.
Avevo perfino paura a girare per le strade buie da sola, dopo le 6.00 del pomeriggio, al buio (le 4.00, in inverno pieno).
Non che ora mi senta un leone, tutt’altro. 
Pero’ ho imparato a gestire la lingua: ad arrabbiarmi quando devo, a star calma quando non devo; a chiedere di ripetere cinque volte le cose nel caso in cui non mi siano chiare; a mandare a quel paese gentilmente e con l’aplomb necessario. Insomma, dopo quasi 5 anni mi sento, finalmente, pronta ad affrontare il mondo. Non mi vergogno a dire che mi sono sentita fortemente insicura qui, all’inizio. Insicurezza  forse  amplificata dal fatto di dovermi occupare di un’altra personcina affacciatasi improvvisamente nella mia/nostra vita, oltre che degli “affari” miei e basta. Dalla mancanza di appoggi di ogni genere, a parte il macro-economista, che e’ comunque votato al suo lavoro e al suo modo di ragionare e di gestire le cose.

Sto ripassando mentalmente questi quasi cinque anni. 
Anni difficili, faticosi, impegnativi.
Cinque anni che paiono un’eternita’, al solo pensiero. 
E che, nonostante tutto, sembrano soltanto ieri.


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10 Comments
  • alessia

    23 Giugno 2012 at 8:17 Rispondi

    Accidenti che lavoro..
    Si può dire che hai scalato la montagna e ora riesci a goderti il panorama!

    • Mammadesign

      23 Giugno 2012 at 11:19 Rispondi

      Beh, insomma, un po’ me lo son goduto anche prima veramente….! ;D
      Ma ora che Micro ha 4 anni il meccanismo e’ ingranato e mi sono organizzata.

  • Cristina

    23 Giugno 2012 at 10:05 Rispondi

    Da un lato c’è la nostalgia..Il pensiero che avevo fatto ormai..più di dodici anni fa che io lì ci sarei tornata.. Lasciandola con la mia tesi di ricerca in valigia e un mare di sogni e un mare di desideri di posti che non ero riuscita a vedere..di posti in cui avrei voluto tornare…Londra, ma l’Inghilterra in tante sue parti occupano uno spazio speciale nel mio cuore e leggerti è un po’come tornarci ancora, perchè io la vedevo come la vedi tu, come ne scrivi tu in queste righe..Io allora ero da sola, non so come avrei fatto con una bimba, per cui hai tutta la mia ammirazione incondizionata.. Come ormai ti ho già detto n-volte sono tanto tanto felice di averti incontrata. Ps. Elena manda un salutino a Micro 🙂

    • Mammadesign

      23 Giugno 2012 at 11:21 Rispondi

      Io vi aspetto sempre per un weekend londinese, Cristina….!
      Quest’anno devo scatenarmi!
      Micro ricambia la tua “bimba grande”!

  • the siren

    23 Giugno 2012 at 10:47 Rispondi

    Il nostro percorso è molto simile. Due paesi diversi, con mentalità, cultura e paesaggi forse opposti, ma le difficoltà che abbiamo incontrato sono quelle. Non è facile abituarsi ed accettare un modo di vivere completamente diverso. Una gran fatica, specie se c’è qualche esserino indifeso da accudire. So quello che provi, soprattutto quando accanto si ha un uomo straniero… Bacio 🙂

    • Mammadesign

      23 Giugno 2012 at 11:23 Rispondi

      Lo so che mi capisci, anche se (non so perche’) nella mia immaginazione vedo il Libano un po’ piu’ simile all’Italia, “culturalmente”. Ma forse e’ solo un’illusione dovuta alla presenza del sole! ;D

  • Starsdancer

    23 Giugno 2012 at 12:58 Rispondi

    ti capisco, sai è difficile anche se si è nel proprio paese ma lontani da casa crescere in una città che non è la tua senza conoscere nessuno con bambini e senza avere nessun tipo di appoggio, imparare ad amare il posto è davvero difficile, però Londra dev’essere stupenda! E ora che te la puoi godere quasi appieno sarà ancora più fantastica!!

    • Mammadesign

      24 Giugno 2012 at 15:43 Rispondi

      Infatti, quest’anno ho intenzione di sbizzarrirmi!!!!b ;D

  • 24 Giugno 2012 at 4:40 Rispondi

    Che post interessante, questo amore tardivo è così bello da leggere.
    Posso capire le difficoltà, più che per esser migrante temporanea al seguito del marito con piccola di fine 2007, per la sensazione di paura e straniamento in tante situazioni dopo la sua nascita. E poi Londra è l’unico posto del mondo che mi fa sentire insicura del mio inglese, che nel resto del mondo viene considerato fluente. Pare si divertano a metterti in difficoltà facendoti le pulci sulle inflessioni minime e tu inizi a pensare che non ce la farai mai se ogni frase richiede puntualizzazioni… (hanno fatto le pulci davanti ai miei occhi persino a una mia amica che lavorava da anni in ambito internazionale, con fidanzato inglese, con conoscenza delle lingua molto buona, eppure… )

    • Mammadesign

      24 Giugno 2012 at 15:48 Rispondi

      Grazie Ci’!
      Si, anche io quando sono arrivata pensavo di saperlo, l’inglese! 🙁
      Di fatto lo parlucchiavo, ma capirlo e’ tutta un’altra storia….

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