Ansel Adams a Greenwich: riflessione sull’organizzazione di eventi
Londra e’ il regno del marketing.
Continuo a rimanere stupita dalla capacita’ degli event-manager inglesi, nei musei e nelle esposizioni temporanee, di renderle accessibili a tutti, bambini compresi: l’Inghilterra e’ davvero la patria del child-friendly (e del family-friendly!).
Quale genitore riesce a portare una cucciola di quattro anni e mezzo ad un’esposizione di fotografia e tenerla li’ un paio d’ore senza farla annoiare? Succede, qui a Londra.
L’esposizione di Ansel Adams al National Maritime Museum di Greenwich (fino al 28 aprile 2013) e’ stupendamente organizzata; e’ per tutti, grandi e piccini. E’ una forza della natura, tanto quanto la natura selvaggia nelle fotografie esposte.
All’acquisto dei tickets, se hai un biglietto per un bambino, ti danno anche un foglio con delle semplici domande, dei giochi, ed uno spazio bianco per disegnare. La matita te la consegnano all’ingresso.
“Conta le fotografie con i seguenti elementi”, chiede, il foglio per l’intrattenimento dei bambini.
Per un’ora buona, Micro ha vagato assieme a mamma e papa’, entusiasta, a cercare le fotografie con gli elementi acqua, neve, ghiaccio, fiume, o mare, o cielo.
Ancora: “Trova le seguenti figure all’interno delle immagini”: un triangolo, una C, un rombo, una linea a zig-zag.
Lei ha osservato le fotografie con attenzione.
Gli organizzatori sono riusciti ad avvicinarla, con intelligenza e partecipazione emotiva, al mondo della fotografia.
Le hanno aperto la mente su un mondo.
Dentro alla sala, un banco con delle schede bianche sulle quali scrivere le proprie opinioni sulla mostra, che poi andavano appendese tutte insieme a delle mollette su una parete scura.
Micro sta imparando a scrivere, figuriamoci la sua gioia!
Insomma, ci sono esposizioni che facilitano il compito di mamma e papa’, lasciando loro la possibilita’ di entrare ad una mostra e godersela fino in fondo. Tutti insieme. Senza l’ingrato compito di doversi inventare qualcosa per tenere i figli occupati, ma in completo relax.
Divertendosi.
Imparando.
Conoscendo cose.
Aprendo le prospettive sul mondo e la cultura.
E riuscire a passare una giornata costruita sull’interesse dei genitori invece che su quello dei figli e basta.
Poi il fatto che sia li’ al Museo Marittimo consente anche di fare una scappata ad un luogo interessante e allegro, tutto costruito per la visita di scolaresche e bambini, in corso di rinnovamento.
Pare che i lavori si concludano a marzo.
Mi piacerebbe vederlo finito.
Simulazione della cucina di una nave mercantile d’altri tempi, National Maritime Museum, Greenwich |
La mia riflessione di oggi, in conclusione, e’ questa: ma gli organizzatori delle esposizioni di tutto il mondo (mi rivolgo all’Italia soprattutto), non ci guadagnerebbero in numero di visite e partecipazione popolare, a “pensare” in maniera un po’ piu’ creativa l’organizzazione dell’evento?
Sono convinta che il successo mondiale di questo tipo di esposizioni non sia dovuto soltanto alla localizzazione (Londra, in questo caso), ma anche alla capacita’ di attrarre un pubblico variegato, interessato e globale.
Pensiamoci. Pensateci.
Durante l’organizzazione di un evento non fate l’errore di chiedervi “a chi si rivolge”, ma riflettete su questa domanda: “come posso riuscire ad attirare tutte le categorie di persone?” e “chi sono, queste persone?”, “cosa posso fare per loro?”. Questo, secondo me, e’ il segreto, per il successo di un’esposizione. Anche quella che si svolge al paesino.
Mammagiramondo.
8 Febbraio 2013 at 13:21Ciao! E’ un pensiero che ho fatto tante volte negli anni scorsi, un confronto che salta all’occhio con palese evidenza quando si viaggia spesso. Ma devo ammettere che nell’ultimo paio di anni l’Italia ha fatto passi da gigante in questo senso e se ancora non abbiamo raggiunto il livello del nord Europa passo dopo passo si migliora. Sono moltissimi i musei e le mostre che prevedono kit per intrattnere i bambini. Non sono sempre ben fatti ma è già un tentativo. Più di una volta ho trovato la valigia del pittore (o dell’artista, etc) un contenitore di idee con attività da fare. Altre volte brochure interattive o questionari con domande da “grattare”. Insomma, per mostre e musei ci si dà da fare. C’è ancora tanto da migliorare ma sono fiduciosa. 😉 P.S Bellissima la mostra di Ansel Adams, forse facciamo un salto a Londra ma a Maggio , speriamo in una proroga!:-)
Mammadesign
8 Febbraio 2013 at 14:27Sono felice di sentire che qualcosa si muove!
E’ vero che gli inglesi sono maestri in questo, ma auguro a tutti di comprenderne l’importanza e di sviluppare questa capacita’!
Marta
8 Febbraio 2013 at 15:26Che belle iniziative! In Italia, se non sbaglio, ci sta provando Baby Planner con una specifica area dedicata proprio alle visite a mostre e musei. Ecco il link: http://www.mammacult.it/