Londra, i “nostri” luoghi
Il tempo passa veloce, il trasferimento sul continente si avvicina inesorabilmente.
La piena fase vendo/cerco casa, i contratti, le scadenze, le ferie in avvicinamento mi impediscono di vivere e passeggiare per la citta’ come vorrei, per fare il pieno di sensazioni da portarmi dietro nella nostra nuova avventura tra le montagne della Svizzera.
Non l’ho scoperta tutta, la metropoli dei bus a due piani. Cinque anni non sono bastati (ormai quasi sei, per la verita’). Non tutti i quartieri, ho visitato. Non tutte le strade ho percorso.
Troppe, per una neomamma (la tube londinese non e’ amica dei passeggini, anche se tutto il resto lo e’). Troppe anche per una persona che fa una vita normale e che, dopo poche ore di liberta’ dagli impegni quotidiani (in cui tra l’altro si inventa un blog, qualche traduzione, qualche lavoro per tirare a campare in una delle citta’ piu’ care del mondo, ecc…) deve recuperare la figlia all’asilo e poi portarla ai giardinetti, ai music workshops, ai teatrini, nelle softplay-areas, in biblioteca, a giocare con gli amichetti, e (da quest’anno) fare anche i compiti di scuola.
E’ che il tempo non basta mai, a Londra.
Cosi’ finisci per fare le solite cose, piu’ o meno nel tuo quartiere, con la carrozzina o il passeggino al seguito (per fortuna quell’epoca e’ ormai passata: il passeggino giace addormentato nel baule della monovolume). A meno di non sfruttare le tue poche ore d’aria per scoprire la citta’. E il weekend, per fortuna, e’ tutto tuo. Tuo e della tua piccola, neonata famiglia. Puoi improvvisare o programmare, a seconda della lontananza del luogo di visita. Di solito e’ sufficiente informarsi online, e trovi tutto cio’ di cui hai bisogno. Infili nella borsa il London A-Z (lo stradario completo di Londra, vedi a destra del post), carichi la Oyster Card, o accendi il motore della macchina, e vai.
Libero e felice, alla scoperta dei luoghi che rimarranno nella tua memoria per sempre. E ti senti un po’ turista, come se ogni volta fosse la prima.
Tamerice
22 Aprile 2013 at 23:43Ti auguro fortemente che sia il vostro futuro.
Nonostante sia nordica, Londra ha catturato anche me che l’ho vista per pochi giorni ma ho cercato di coglierne il più possibile il genius…
Dopo due anni e passa dall’abbandono di Tripoli ancora non riesco a darmene pace nonostante la mia vita scorra lo stesso e di progetti ne abbia molti nel cassetto. Adesso i miei luoghi africani fanno parte di me (e sono abbastanza chiassosi eh, si fanno sentire prorompenti risalendo da chissà dove risvegliati da qualsiasi evento anche minimo, che sia una melodia, un odore o stare rilassata in piscina, mi rimandano a piccoli/grandi sensazioni tripoline).
Dare gli addii è troppo doloroso per me, in un certo senso ringrazio il cielo di essere partita inconsapevole che non sarei tornata. Anche se il mai non esiste, prima o poi…
Ti dovrai adoperare per ordire macchinazioni che ti facciano tornare dove sei stata bene. Prima o poi…
Mammadesign
23 Aprile 2013 at 20:03Ordiro’, ordiro’….
In realta’ questi anni londinesi sono stati difficili, per tante ragioni. Ma ti capisco quando dici che i ricordi riaffiorano all’improvviso risvegliati da qualunque cosa. Mi capitava quando ero a Bonn, e sono sicura succedera’ di nuovo…. Ma e’ bello, se ci pensi. E’ qualcosa che entra a far parte di te. Un arricchimento, credo. In tutti i sensi.
M di MS
23 Aprile 2013 at 8:46Eh, che post emozionante!
Good luck!
Mammadesign
23 Aprile 2013 at 20:05Thanks!
Gioia
23 Aprile 2013 at 9:37Ecco perchè è la città dei miei sogni!!!!!!!!! Spero che potrete tornarci un giorno
Mammadesign
23 Aprile 2013 at 20:06Sicuramente ci torneremo spesso, questo e’ sicuro.
lacasasullaScogliera
23 Aprile 2013 at 10:19Sono triste con te… lasciare una città così non è facile, ma vedrai che troverai posti stupendi anche in Svizzera! Meditavo, tra l’altro, guardando le tue foto che abbiamo amato gli stessi luoghi – ed è vero, ce ne sono ancora talmente tanti altri, da scoprire – ed abbiamo quasi le stesse foto: altra bambina, altro compagno… ma i parchi, i cigni, la vita dalla Tate… Mi hai fatto rivivere giorni felici.
Baci
Elli
Mammadesign
23 Aprile 2013 at 20:14Non so se sono davvero triste… Ho parlato tante volte di quanto sia stato difficile, con una bimba piccola (a partire dalla NHS)… certo e’ che qui avevo costruito tanto.
Felice di averti suscitato bei ricordi!
Parola di Laura
23 Aprile 2013 at 12:00certo che non deve essere facile lasciare Londra, ma sono sicura che dopo un po’ ritroverai il tuo equilibrio!
baci
Mammadesign
23 Aprile 2013 at 20:07Me lo auguro! ;D
Roberta
23 Aprile 2013 at 18:18Ho vissuto già due volte quei momenti…ho cercato sempre di fare il pieno dentro il mio cuore, nella mia mente e nei miei occhi ma ogni ma il tempo sembrava scorrere sempre piu’ veloce e mi ritrovavo nella nuova realtà…tutto da ricominciare e quanto mi mancava la città che avevo lasciato. All’inizio mi sembrava impossibile amare i nuovi posti…mai avrei amato Bratislava quanto Losanna…..ma è successo!!!Adesso sono a Dublino e sto pian piano dopo un anno cominciando ad amare questa mia nuova vita anche se mi manca ancora tanto Bratislava!!!!! Per fortuna l’essere umano ha una capacità di adattamento incredibile e poi la Svizzera è veramente bella!!!!! In bocca al lupo
Mammadesign
23 Aprile 2013 at 20:10Infatti e’ proprio sulla capacita’ di adattamento che conto particolarmente…. anche se non sono sicura di farcela, stavolta. Mi sa che vado incontro ad una vita totalmente diversa…. e da una parte l’idea mi stuzzica, lo ammetto.
Roberta
24 Aprile 2013 at 16:03Ce la si fa!!!!!Certo ricordo l’euforia, la stanchezza e la paura dell’ignoto del primo giorno qui a Dublino…da togliermi il fiato……ma questa volta c’erano le mie due bimbe di 2 anni e non ho potuto permettermi quell’inserimento lento nella nuova dimensione che mi ero permessa a Bratislava. Quello che a me ha sempre fatto bene è stato l’accettare le mie paure e debolezze e mi sono presa anzi mi sto prendendo i miei tempi!!!!! Sarà una bella avventura, vedrai
MammaInOriente
26 Aprile 2013 at 7:19E’ difficile reinventarsi ogni volta, ma se sei un expat è perché sicuramente ci sei portata e sei una persona curiosa, altrimenti probabilmente non avresti scelto questa vita. Per cui piano piano amerai anche la Svizzera, fra l’altro dicono che ci si viva benissimo! Sicuramente quando si cambia nazione con i bimbi è tutto più complicato. Quando partimmo per la Cina, io e mio marito da soli, eravamo leggeri ed entusiasti, mentre il trasferimento in Thailandia pochi mesi fa, con due bimbi piccoli, è stato tutto un altro partire. Quanti sensi di colpa nello sradicare il più grande ( 5 anni )e portarlo lontano dai suoi amichetti…
Mammadesign
26 Aprile 2013 at 14:40Infatti e’ uno dei miei pensieri principali, la mia inglesina di quasi 5 anni che dovra’ ricominciare tutto….
Come si sta ambientando il tuo grande?
MammaInOriente
26 Aprile 2013 at 17:44Abbiamo scelto una scuola internazionale a sua misura con tanto spazio verde all’aperto e, pur non sapendo una parola d’inglese c’è andato volentieri da subito. Ora, dopo 3 mesi non è ancora in grado di esprimersi con delle frasi, però inizia a inserire delle parole inglesi con naturalezza mentre parla con noi in Italiano. Devo dire che, contro ogni nostra previsione, ha dimostrato molto coraggio. I bambini hanno più risorse di quello che immaginiamo. In partenza dall’Italia invece l’aveva presa molto male perché doveva lasciare gli amichetti del cuore..