Una piccola citta’
Lei sta andando nella citta’ di G, come me.
Abbiamo preso lo stesso treno, a Milano centrale, quello diretto a Zurigo. Che, ovviamente, ha un ritardo discreto. “Come sempre”, dice lei. Conseguenza: abbiamo perso la coincidenza. Ma non e’ preoccupante, c’e’ sicuramente un treno ogni ora, per la citta’ di G.
Lei e’ fiorentina, come me. E sono due, gia’, le cose che ci uniscono.
Lei ha 24 anni, e sa perfettamente il tedesco. Ecco, in questo siamo un po’ diverse.
Lei ha studiato lingue, all’universita’: il triennio in Italia, il biennio a Heidelberg, in Germania. Adesso lavora per una multinazionale tedesca in Svizzera, e vive (guarda caso) proprio nella citta’ di G.
“Ma com’e’, la citta’ di G.?”, incalzo incuriosita io, che ho la tendenza ad attaccar discorso con le persone che mi danno un vago sentore di intelligenza.
“Hem…. [e’ gia’ in imbarazzo; brutto segno] Piccola. Ha 70.000 abitanti.”, risponde lei.
“Ecco. Mi confermi la mia prima impressione, allora.”
“Insomma, certo che venendo da Londra…. [ti deve essere sembrata ancora piu’ piccola, immagino abbia pensato]. No, cioe’, alle 17.30 di sabato e’ gia’ tutto chiuso insomma, e non c’e’ piu’ nulla da fare….”
[A I U T O]
“Ma c’e’ Zurigo vicina. A quanto mi dicono e’ molto piu’ vivace.”, ribatto con un moto di recondita speranza.
Interviene l’altra, di fronte a me, una calabro-zurighese che fino ad un minuto prima ha parlato al cellulare un misto di dialetto calabrese e dialetto zurighese:
“Ah, siiiiii….. Zurigo e’ vivace, assolutamente! e’ una grande citta’, e’ tutta un’altra cosa rispetto alla citta’ di G! Io sono nata e cresciuta a Zurigo.”
Lei (la fiorentina-empolese) mi guarda, negando tutto cio’ che l’altra afferma, con uno sguardo segreto d’intesa.
“Spero che almeno si viva bene, nella citta’ di G.”, continuo io.
“Ah, guarda, in Svizzera si vive benissimo! Poi gli stipendi sono alti….”, insiste la nazionalista zurighese, che non so che lavoro faccia ma ha tutta l’aria di aver fatto una quinta elementare.
“Beh, G. e’ una citta’ molto verde e tranquilla. Cioe’, insomma, a chi piace il verde…..”, ribatte quella dalla faccia intelligente.
Insomma, mi pare di capire che per una ventiquattrenne non e’ il massimo.
“Ma per una famiglia, forse…”. Mi arrampico sugli specchi, ne sono consapevole.
Durante il viaggio Zurigo-G. io e lei (la fiorentina) ci siamo finalmente potute scambiare impressioni e informazioni realistiche. E purtroppo, abbiamo dovuto convenire su una triste verita’: anche Zurigo e’ una citta’ piccola. Piu’ o meno come Firenze, insomma.
Quanto alla sua presunta vivacita’, pare che sia una leggenda metropolitana.
Facciamo che cerchero’ di scoprirlo da sola, che stasera non e’ storia (il macroeconomista mi ha abbandonato per una partita di champions).
E intanto ho il lago, la montagna, il verde e presto (spero, anche se oggi sono piuttosto depressa) anche una casa. Almeno un po’ piu’ grande di quella che ho a Londra. Forse.
Monica
10 Aprile 2013 at 9:10comprendo benissimo lo stato d’animo, io dopo 4 anni in pieno centro a Praga, mi sono dovuta trasferire per il lavoro di mio marito a Imola, paesone cresciuto della Romagna con 50.000 abitanti. E sono arrivata a fine Luglio quando la città si svuota e si trasferisce al mare, l’impatto è stato devastante. Dai che Zurigo è già meglio!
Che dirti cara, respira e accetta il cambiamento senza pregiudizio, lascia che Zurigo possa stupirti. Io, dopo 5 traslochi, col tempo ho capito che la nostra casa siamo noi, mia figlia, mio marito, ed io, ovunque andiamo.
Buona giornata
Anonymous
10 Aprile 2013 at 10:11Non ti lamentare di Zurigo… Io sono a Samedan… Qui ci sono circa tremila abitanti… Vuoi mettere ?! In bocca al lupo !! Sabri
elle
10 Aprile 2013 at 11:12Ciao, ti leggo da un bel po’, commento ora perché posso immaginare lo shock da trasloco da Londra a G.
Sarai vicina a Zurigo?
È una città che conosco un po’ perché ci abita da 5 anni una mia cara amica, sono andata a trovarla alcune volte e sento i suoi discorsi. La città è piccola ma le cose interessanti non mancano, ci sono dei quartieri ex industriali dove fioriscono alcuni progetti artistici e non solo, ed è bella l’atmosfera sul lago nel weekend appena esce un raggio di sole e all’uscita dall’ufficio: si riversano tutti nel parco a fare grigliate e bagni ed è piacevole.
Un’altra cosa è la mentalità svizzera e la sensazione di vivere in una bolla…(una piccola isola felice, cara ma dove le cose funzionano bene). Manca un po’ a quanto pare la vita sociale, ma molto ovviamente dipende da come riuscirete ad integrarvi e se lavorerete entrambi a tempo pieno.
In bocca al lupo!
Roberta
10 Aprile 2013 at 17:16Ho vissuto a Losanna per 4 anni e ancora mi manca tutto di quegli anni….si tratta solo di capire il loro modo di pensare e di vivere e il gioco è fatto. In Svizzera ho imparato a vivere “lentamente”, a cercare la qualità nelle cose, a difendere gli spazi e i tempi per la famiglia…e ora che sono passata attraverso la Slovacchia, la nascita di 2 gemelle e l’ennesimo trasferimento a Dublino quegli insegnamenti ormai fanno parte di me. In bocca al lupo
Valentina VK
11 Aprile 2013 at 20:13io ho appena finito quasi 5 anni a Ginevra..qua a Varsavia nn c e il lago, non ci sono le montagne, ma era giunta l ora che volevo avere di nuovo servizi e divertimenti a prezzi umani, nn so zurigo ma a ginevra con diecimila euro al mese bisognava far attenzione a tutto, londra ha molte cose gratuite o cmq accessibili, a ginevra solo l aria che respiri e gratis…