6 Settembre 2013
In
My life, Vita da mamma
London blues
Lei ha trovato una foto della sua classe londinese, appena tirata fuori da una scatola e appoggiata in un punto a caso della nostra nuova base svizzera. L’ha osservata per mezz’ora, ha detto i nomi di tutte le teachers e di tutti i suoi compagni. Ha ripassato mentalmente quello che chiama “l’anno scorso”.
Lei e’ quella piccola, sotto al metro e trenta.
“Mamma…. Mi manca Miss P….. (la sua insegnante londinese)”
“Mi mancano anche la mia best friend e quell’altra.”
“Gia’, mamma, ti ricordi l’anno scorso (= pochi mesi fa), quando abbiamo fatto questo e quello con il tale e il tal altro?”
“Mamma, voglio andare a Londra.”
“Mamma, voglio andare a scuola a Londra!”
“Mamma, voglio andare a casa a Londra.”
“Mamma, mi manca la mia family (= i suoi amichetti, la scuola, la sua quotidianita’ precedente)”
“Mamma, mi leggi questo libro stasera?” (“Katie in London”)
“Davvero, mamma, stiamo in questa casa PER SEMPRE?” (il “per sempre” e’ un concetto vago ma un tempo molto lungo, nella sua piccola mente)
Le frasi della piccola, buttate li’ nel corso della giornata, fanno un certo effetto a una Mammadesign gia’ traballante. Certamente non la aiutano ad accettare la situazione con leggerezza.
Eppure i bimbi fanno in fretta.
La vita e’ piu’ facile.
I rapporti umani pure.
Ci sono le montagne, il lago, le mucche, le lumache e le coccinelle, in Sweetyland.
Grandi prati dove correre.
Il sole alto nel cielo limpido, il calore di un’estate che si protrae, l’aria buona che ti purifica i polmoni.
Ma c’e’ anche una vita dietro, laggiu’, oltre la Manica.
Cinque anni per lei, sei anni per Mammadesign.
Una lingua passata, ma che rimane scolpita nelle abitudini della famiglia, e una lingua nuova e un po’ ostica a dire il vero.
Ma i bimbi fanno in fretta.
Le mamme, forse un po’ meno.
Perche’ devono fare i conti con i loro sensi di colpa. E devono anche aiutare quelli sotto il metro e trenta in questo passaggio delicato e un po’ difficile, serenamente e senza drammi.
Non sono noccioline, no. Non sono noccioline.
alessia
6 Settembre 2013 at 18:47beh.. ma al blues della micro ci dovrebbe pensare anche il macroeconomista! 😉
Mammadesign
8 Settembre 2013 at 21:13Giusto. 😀
www.4anniincinta.it
6 Settembre 2013 at 21:07Bello il tuo blog!
Ho letto che sei in svizzera ora. Dove esattamente? Io abito a Ginevra.
Passi a visitare anche il mio blog?
http://www.4anniincinta.it
Ciao
Cristina
Bruna
6 Settembre 2013 at 21:45Non è facile. La lingua non è facile. E vedere che anche loro riscontrano momenti sconsolati ci fa tremare le gambe. Anche per la mia bimba “grande” non è un automatismo. Ieri, subito dopo la scuola, tira fuori un fazzoletto dalla tasca: ecco mamma questo è il fazzoletto per piangere. Ti sono vicina!
Mammadesign
8 Settembre 2013 at 21:14Cucciola… E’ facile dire: “i bimbi fanno presto”, ma chi sa esattamente cosa passa loro nel cuore?
Patatofriendly
7 Settembre 2013 at 13:55No, non sono noccioline.
Però davvero per lei tra poco ci saranno nuovi amici, nuovi bei ricordi e nuovi bellissimi libri.
E per te ci sarà la gioia di vederla serena e sorridente e il tempo per focalizzare le energie su di te e sul tuo nuovo “adattamento”.
Un abbraccio
Mammadesign
8 Settembre 2013 at 21:16Si, succedera’, ne sono sicura. Ma forse non tra cosi’ poco….
Francesca
7 Settembre 2013 at 14:54Non sono noccioline e la parte più dura spetta a noi mamme ma sappi che siamo tutte con te!!!
Mammadesign
8 Settembre 2013 at 21:16Grazie!
Linda
7 Settembre 2013 at 19:22Mi unisco alle altre! Anche Sweetyland vi entrerà nel cuore…basta darle (e darvi) tempo.. Good luck!
Mammadesign
8 Settembre 2013 at 21:18Il tempo… eh si, ci vuole tempo.