“Andiamo un po’ in bici, Micro?”

“Noooo… Dai mamma, facciamo domani.”

E il domani si trasformava nel dopodomani.

Insomma, non era stimolata; non le interessava e punto.

Poi, sotto la spinta del Macroeconomista, che sabato ha voluto portare la bicicletta sul lungolago, e che ha la tenacia di un bulldozer, in Sweetyland, è accaduto. Quasi senza accorgersene. E la piccola Micro British Girl ci ha preso talmente gusto che ora, appena sente la parola “bicicletta”, va in brodo di giuggiole.

Perfino qui a Torino, dove siamo attualmente approdate per l’arrivo a giorni del nuovo Micro-cuginetto, si è appropriata della bici della cugina Mandorlina ed è riuscita da andarci nonostante sia di due taglie più piccola della sua. 

“Mamma, vado piano così tu non devi correre, che vai più piano di papá! Papá corre moooooolto veloce, ma tu non ci riesci!”. Ecco. 

Vabbè, almeno non ho dovuto correrle troppo dietro.

Insomma, quello che volevo dire è che avevo dimenticato quanto fosse bello assistere alle conquiste dei propri figli e al loro entusiasmo di fronte ad una cosa nuova che riescono ad imparare. È forse passato troppo tempo da quando ogni giorno era una scoperta meravigliosa. Quel tempo fantastico che non tornerá più, ma che si rinnova ogni volta che lei, la mia cucciola, ottiene un piccolo grande successo.

Quando improvvisamente afferrano una cosa. Quando alzano la testa, imparano a stare seduti o a gattonare. Quando usano le manine e la testa per afferrare ed avvicinarsi le cose. I primi passi. Le prime parole…. È tutto così lontano e vicino, nel mio cuore. E forse si avvicina anche di più adesso, qui a Torino, perchè sta per arrivare una nuova vita, che riapre piacevoli ricordi.

E so che sará tutto, di nuovo, fantastico. Anche se sará solo un cuginetto, piccolo piccolo, a farcelo riassaporare. 

Anzi, per me sarà sicuramente meglio, dato che lo vivrò da zia e non da mamma!

Lo fate un grande augurio alla mia sorellina?