Abbraccio, seggiolino per bimbi disabili
Ho gia’ segnalato in passato alcuni validi progetti di sostegno alla disabilita’ infantile.
Da oggi, tuttavia, intendo parlarne piu’ spesso, dato che il mondo della progettazione sta cambiando velocemente e che l’universo del design pare accorgersi che gli esseri umani non sono tutti uguali e che bellezza e funzionalita’ non sono prerogativa di pochi eletti ma di chiunque.
Non e’ un caso che, ultimamente, i progettisti si siano accorti delle necessita’ dei piu’ piccoli, ad esempio; da cui l’attenzione al mondo del design per bambini (arredi, giochi, decorazione). La stessa cosa vale per coloro che, momentaneamente o meno, hanno qualche disabilita’ che rende loro difficoltosa la vita quotidiana.
Abbraccio
Design: Paolo Favaretto e Avril Accolla (2006)
Articolo di: Desirée Pedrinelli
In generale quando si parla disabilità viene naturale pensare a difficoltà da superare, quindi l’oggettistica pensata per il superamento di tali impedimenti o costrizioni, tecnicamente chiamata ausili, è da sempre stata concepita puntando sull’ottica della funzionalità tralasciando l’estetica o per meglio dire il design: favorendo così, consapevolmente o inconsapevolmente, il binomio disabile uguale brutto.
Fortunatamente negli ultimi anni qualcosa sta cambiando, anche grazie alle creazioni ad opera dell’IDD (Istituto Italiano per il Design e la Disabilità ) nato nel 1994 come ramo “on – line” dell’ADI (Associazione per il disegno industriale).
Proprio di una di queste creazioni vi voglio parlare oggi.
Si Tratta di Abbraccio, un seggiolino il cui design è stato curato da Paolo Favretto e Avril Accolla, nato sviluppando l’alta ergonomia delle sedie da ufficio e pensato in particolare per bambini con paralisi celebrali, perché come sappiamo, questi hanno difficoltà a mantenere eretto non solo il tronco, ma anche la testa.
Infatti, alle sponde laterali che impediscono le cadute, si aggiungono delle fascette e un poggiatesta atti a smorzare il ciondolio del capo e a sostenere l’intero peso corporeo, in modo assolutamente innovativo; tutto ciò grazie ai materiali usati per la sua progettazione che, essendo di primissima qualità, operano l’azione di sostegno eliminando però la sensazione di costrizione tipica della maggior parte degli ausili per bambini disabili.
Questi stessi materiali hanno anche un’ottima resistenza all’usura e garantiscono adattabilità alle specifiche esigenze ed età di ogni piccolo; è utilizzabile, infatti, dai 5 mesi ai 5 anni, sia come seggiolino auto che per la casa o la scuola. Non va trascurato, inoltre, un aspetto importante per tutte le mamme: è facilmente lavabile .
Un’ulteriore aspetto innovativo di Abbraccio consiste nella sua adattabilità ai diversi ambienti: nato come seggiolino per auto si può però utilizzare anche come seggiolone in casa: quelle stesse manopole che lo rendono regolabile, infatti, lo possono assicurare anche ad un sedia o ad una poltrona .
Se vostro figlio non ha nessuna di queste difficoltà potete utilizzare anche a voi Abbraccio come un normale seggiolino/seggiolone togliendo le varie cinghie regolabili per la testa ed il corpo (questo il concetto di design per tutti diffuso dall’IDD).
Quando sono venuta ha conoscenza dell’ideazione di questo seggiolino ho inevitabilmente pensato alla mia infanzia, quando gli ausili erano si funzionali per la mia patologia, ma poco “attraenti”, con il risulto che mia madre impiegava ore per convincermi a salire in auto o in bicicletta. Sono felice che qualcuno abbia intuito questo bisogno! Un’altra cosa che mi ha colpito favorevolmente è che chiunque può usufruire di questo progetto indipendentemente dalla presenza o meno di un handicap. Spero vivamente che progetti come questi abbiano sempre maggiore rilevanza nel panorama del design internazionale.
Immagini: Avrildesign
Simona Ortolan
8 Maggio 2014 at 13:31Ciao Dalia, post davvero interessante, ci troviamo proprio in sintonia. Sono felicissima di trovare una collega a cui stanno a cuore gli stessi argomenti. Ho iniziato una collaborazione simile, con il blog integrazione alunni disabili, che a breve lancerà un sondaggio, questionario a riguardo. Come spesso nell’architettura non si è attenti alle problematiche della disabilità, ancora meno lo è l’arredo e il design. Come dev’essere la cameretta per un bambino che, pur essendo autonomo, convive con la sedia a rotelle, quali sono le esigenze? Perchè, come dici tu, spesso l’oggetto deve essere brutto? Un abbraccio
Mammadesign
8 Maggio 2014 at 14:19Sono felice di saperlo, Simona!
E grazie per essere passata a darci la tua opinione :*
ero Lucy
8 Maggio 2014 at 19:41E’ bellissimo!