La multa e la polizia
Mammadesign ha preso una multa, in Sweetyland.
La poliziotta bionda, un po’ rigida e altezzosa nella sua uniforme azzurro/blu, che scriveva sul suo taccuino i dati dell’infrazione (un parcheggio momentaneo in zona carico/scarico senza negozi e senza ragione!), ha colpito l’immaginario infantile e favolistico della Micro British Girl in maniera forte e potente.
La stagista dell’asilo, davanti a noi di un paio di metri, ci avvertiva:
“Guardate che vi stanno facendo una multa.”
Mammadesign e’ partita in tromba, scusandosi con la poliziotta dalla faccia senza espressione, e confermandole che era dietro l’angolo e che si trattava di soli tre minuti, giusto il tempo di raccogliere la piccola alla porta della scuola e andar via.
“Se arriva un camion come fa?” (il piazzale era vuoto)
Troppo tardi, niente scampo.
Quando la polizia si mette in testa di fare le multe non ci si ragiona.
Non sappiamo se sia toccata la stessa sorte alle altre 4 macchine accanto alla nostra, sparite nei trenta secondi precedenti il nostro arrivo e tutte di proprieta’ di genitori che raccoglievano di corsa (a causa del rientro pomeridiano) i loro figli nella stessa classe della Micro British Girl.
Ma Mammadesign, che si trova ospite in un paese dalle regole ferree, non volendo fare la figura della solita italiana all’estero e riconoscendo la sua “colpa”, si e’ presa, docile, la multa.
La piccola, pero’, ne e’ rimasta molto, molto scossa; tanto da avere le lacrime agli occhi.
“Mamma, ma cosa ci fa la polizia adesso?”
“Amore, ci ha fatto solo una multa, non ti preoccupare.” (abbraccio)
“Ma che cosa significa una multa?”
“Significa che dobbiamo andare a pagare alla polizia un po’ di soldini perche’ abbiamo fatto una cosa con la macchina che non dovevamo fare. Una specie di punizione perche’ non abiamo rispettato le regole.”
“Mamma, a me non piacciono pero’ le punizioni….”, e giu’ lacrimuccia.
E giu’ l’abbraccio consolatorio.
“Dai, non e’ una punizione grave, domattina paghiamo la multa e facciamo pace con la polizia.”
“Mamma?”
“Mmmhhh?”
“Dobbiamo dirlo a papa’.”
%&?!%&&%&^)&(_)$%££”£$%%^&*() (imprecazioni silenti)
La sera, prima di dormire (con papa’ non ancora rientrato).
“Mamma, a me non mi piace la polizia….”
E a Mammadesign e’ toccato fornire spiegazioni sul ruolo della polizia, che anche se fa le multe per soli cinque minuti di infrazione ci difende da ladri, cattivi, violenti e malintenzionati.
“Mamma?”
“Mmmhhh?”
“Ma gli scarecrow cattivi non esistono vero?” (lo scarecrow e’, ultimamente, l’incarnazione di tutte le sue paure)
“No amore. Gli scarecrow non sono vivi, sono finti. Non sono ne’ buoni ne’ cattivi. Li costruiamo noi per tenere lontani gli uccelli che mangiano i semi dei campi da cui cresce il grano.”
“Ah. Pero’ quello scarecrow di George (un cartone animato per bimbi piccoli, stranamente) era cattivo e non aveva la faccia.”
“Era solo un disegno, gli scarecrow sono finti.” (e da ora niente piu’ George the Monkey, acciderbolina)
“Mamma?”
“Eh?”
“Dormi con me tutta la notte?”
Ma io dico, puo’ la polizia colpire in tal modo l’immaginario infantile?
Mamma Orsa Curiosona Stefania
7 Maggio 2014 at 13:06Noi intimidiamo orsetta di mettersi le cinture dicendole che arriva la polizia… forse non è proprio l’immagine giusta da dare…ˆ_ˆ
Mammadesign
7 Maggio 2014 at 14:04Ecco, infatti. Credo che la paura della polizia derivi da quello.
Infatti ieri h deciso di cambiare tecnica. Da ora in poi la cintura si mette per la sicurezza, non solo perche’ c’e’ la polizia che ci sgrida!
Rachele kaelle
19 Maggio 2014 at 22:45La loro logica ci sorprende sempre tanto…e dovrebbe spronarci a stare più attenti alle varie associazioni che andiamo a fare anche se ahimè non è sempre immediato! Un abbraccio