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Quello che nessuno ti dice di un aborto spontaneo

Ho deciso di scrivere questo post dopo aver ricevuto molti messaggi in privato da parte di voi lettrici (messaggi che mi hanno aiutata a capire/capirmi), ma anche a seguito dei vostri commenti qui sul blog
Poche sono le informazioni che si trovano sul web in proposito, nonostante l’interruzione spontanea di gravidanza sia un fenomeno molto comune soprattutto nelle prime settimane (come hanno ampiamente dimostrato i vostri commenti di solidarietà).
Solo in alcuni forum si trova il coraggio di parlare apertamente della propria esperienza di aborto spontaneo, eppure lo scambio ed il confronto rimangono, per noi donne, un momento molto importante per l’elaborazione del lutto e per capire cosa sta succedendo al proprio corpo, che spesso continua ad andare per conto suo. Soprattutto, mentre si parla in alcuni blog/forum delle emozioni che girano attorno ad un’esperienza del genere, non si parla abbastanza dei particolari fisici della faccenda, per un rispettabile senso del pudore e dell’intimità personale.
Bene, qui di seguito trovate qualche informazione, premesso che ogni esperienza vissuta è diversa dall’altra, così come sono diverse le reazioni da donna a donna.

Particolari poco piacevoli, ma che ce tocca di’:

  • il “frutto” può essere espulso o rimanere all’interno, ma privo di vita (in alcuni casi viene espulso dopo un certo periodo, in caso contrario si ricorre ad un piccolo intervento).
  • prima di effettuare un raschiamento di solito i medici lasciano passare almeno un paio di settimane, per dare agli ormoni la possibilità di scendere sotto una certa soglia ed essere certi che non esistano residui cellulari, che altrimenti verranno rimossi con l’intervento.
  • la caduta degli ormoni può essere repentina o molto lenta

Quello che potete aspettarvi durante quel periodo è questo:

  • perdite ematiche/emorragia forte, che può continuare anche per lungo tempo
  • dolori addominali (che vi chiedete quando finiranno)
  • dolori alla parte bassa della schiena
  • infezioni
  • nausea, gonfiore al seno, pressioni uterine, aumento del volume dell’addome e sbalzi d’umore come se la gravidanza stesse continuando normalmente
  • senso di vuoto teribbile (lutto, fisico ed emotivo)
  • stato confusionale molto simile alla depressione, o PAS (Post Abortion Syndrome), disturbo non ancora ufficializzato dalla psichiatria ma molto comune soprattutto dopo gli aborti volontari, e comune in parte anche a quelli spontanei

Il dopo:

  • il ciclo di solito ricompare dopo un mese o più, e a quanto mi risulta è particolarmente doloroso (e pure quelli successivi – questo spiega il mio umore odierno); pare che il primo ciclo finisca di “ripulire” l’utero
  • rischio di infezioni e aggressioni batteriche nelle parti basse
  • durante i cicli successivi potreste trasformarvi dal Dottor Jeckill a Mister Hyde, con buona pace di chi vi sta intorno (avvertiteli per tempo, prima che vi scaraventino dalla finestra!)
  • l’elaborazione del lutto è una roba complessa che potrebbe coinvolgere gran parte della vostra vita pratica e affettiva; non trascuratela, ma trattatela con cura e attenzioni, prendetevi il tempo di cui avete bisogno e soprattutto, se sentite di averne bisogno, parlatene con il vostro medico che vi saprà indirizzare ai professionisti giusti.

Adesso, dopo questo post un po’ trash che mi è venuto oggi (il perché lo avete già capito), aggiungete pure i punti che vi sembra io abbia dimenticato alla lista e le vostre esperienze nei commenti, se lo ritenete di pubblica utilità e se pensate che la condivisione sia uno dei punti di forza delle donne.

(domani prometto di tornare con un post di argomento molto più futile ed allegro sulla nostra vita nella sonnolenta svizzera)

 

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6 Comments
  • allafinearrivamamma

    25 Agosto 2014 at 23:17 Rispondi

    Io parlo di aborti spontanei da quando ho aperto il mio blog. Ho conosciuto tante donne che lo hanno vissuto e ho avuto molti confronti. Ne ho collezionati tanti, mio malgrado, dunque potrei stilare il mio personale decalogo, ma nn so se sarebbe davvero utile. Ogni gravidanza è a sé. Ogni aborto pure. Ogni vita che si é accesa é irripetibile, anche se comprendo il bisogno di mettere nero su bianco e circoscrivere il “vuoto”, semmai possa essere davvero possibile farlo.

    • Mammadesign

      26 Agosto 2014 at 14:46 Rispondi

      Hai ragione. E l’ho detto anch’io nel post. Forse è il tentativo (inutile) di circoscriverlo, come dici tu, forse un modo per far capire cosa significa, o forse solo il desiderio di dare qualche informazione in piú per aiutare altre donne a non cadere nella trappola della depressione; perchè è vero che un’esperienza del genere puó coinvolgere emotivamente tutti gli aspetti della tua esistenza. Grazie per il tuo commento

  • stefania

    28 Agosto 2014 at 11:45 Rispondi

    Ciao, ti avevo scritto anch’io del mio aborto e vorrei aggiungere alcuni particolari.
    Premetto che, a parte l’esperienza personale, sono la compagna di un genetista, per cui la collaborazione con i ginecologi è di ordine quotidiano. La prima cosa che mi preme dirti, anche in relazione ai vari post sull’argomento che hai scritto, è che tutte queste informazioni te le DOVEVA dare il tuo ginecologo. (A me, la ginecologa che ha seguito la prima gravidanza, quella abortiva, alla prima visita, senza sospetti, mi ha ricordato che 3/10 delle prime gravidanze sono abortive. I particolari del raschiamento, degli aspetti fisiologici e psicologici me li hanno ripetuti sia la mia ginecologa, sia quella che mi ha operato in ospedale, sia le infermiere dopo l’intervento. E questo non è una gentilezza fatta alla compagna di un medico, ma una cosa dovuta a tutte in quanto fa parte della pratica medica. Come dire, se spontaneamente non ti viene fornito, lo devi chiedere, pretendere, o cambi ginecologo, perché la disinformazione è grave quasi quanto sbagliare la diagnosi.
    Aggiungo inoltre che a volte si può procedere ad un repentino raschiamento per prelevare le cellule e metterle in coltura per fare l’analisi citogenetica, cioè stabilire se il piccolo è morto (perché per noi è morto) per cause genetiche. Nel mio caso è stato così, c’era un errore genetico, per cui non sarebbe mai sopravvissuto, e mi ha molto rincuorato sapere che è una fatalità che a livello statistico ha probabilità quasi nulla di ripetersi. A seconda del risultato puoi avere informazioni che ti aprono diverse possibilità, ma anche in questo caso è il ginecologo che ti deve accompagnare.

  • L'angolo di me stessa

    4 Settembre 2014 at 15:55 Rispondi

    Ti ho letto in queste settimane. Ti ho letto e tanto abbracciato, anche se solo virtualmente.
    Però non ho commentato questo post, visto che prima dei miei due gioielli ho avuto un raschiamento, ma non per aborto spontaneo, ma per qualcosa di più complesso che si chiama gravidanza molare (ne parlo nel mio blog all’inizio).
    Ora ci sono tornata, a leggere il post e a commentarlo. Perchè mentre leggevo e ti commentavo avevo la mia piccola pancina che cresceva, una piccola pancina che ora si sta pian piano sfiappendo.
    Un’eco di controllo ieri per delle piccole perdite ematiche, niente battito, crescita indietro di almeno una settimana. Domani altra eco di controllo ed eventuale raschiamento.
    Non so nemmeno io come mi sento. Ma leggere le esperienze altrui, condividere il dolore con gli altri mi aiuta, non so perchè.
    Comunque grazie, cercavo blog che parlassero di aborti, poi mi sono ricordata di te e sono tornata a rileggerti. Grazie per la tua condivisione.

    • Mammadesign

      5 Settembre 2014 at 23:32 Rispondi

      Mi dispiace, davvero. Avrei preferito che tu non avessi sentito il bisogno di commentare questo post! Perchè avrebbe significato che il tuo pancino continuava a crescere…
      So come ti senti. E….si, è proprio vero: condividere aiuta; sai che non sei sola e alleggerisce il peso. Ti mando un abbraccio grandissimo (per quello che puó servire)
      Comunque una cosa la devo dire: qui saranno lenti a decidere cosa fare, ma li non sono forse troppo veloci? Il corpo potrebbe risolvere tutto da solo, senza bisogno di interventi (anche se, ripeto, non so cosa è meglio – se c’è, un meglio). Quindici giorni sono di rito, mi dicevano.

    • L'angolo di me stessa

      6 Settembre 2014 at 19:50 Rispondi

      Non so le tempistiche, ma per quanto mi riguarda stavo già avendo dei distacchi di placenta come conseguenza, quindi il corpo stava già rigettando ed essendo comunque di 10 settimane rischiavo l’emorragia.
      Non lo so se sarebbe stato meglio senza intervento, forse aspettare 15 giorni sarebbe stato tanto, forse è andata bene così anche perchè ora mi sento fisicamente una bomba!
      Grazie per l’abbraccio, me lo prendo tutto.

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