L’organizzazione della cameretta
Abbiamo parlato nello scorso post di decluttering con i bambini. La prima operazione di eliminazione di carte, libri o giochi vecchi e quant’altro ci è servita a fare spazio nella camera dei nostri figli (e a conoscere qualcosa in più su di loro, se siamo stati attenti).
Ora possiamo concentrarci sulla loro cameretta. Come ricavare spazio? Come organizzarla? Su quali angoli funzionali porre l’attenzione e come sistemare giochi, armadi, scrivania e tutto ciò che il bambino ha deciso di tenere?
Ora ci arrivo, ma prima vorrei dire un paio di cose.
L’importanza dell’esempio
Non sono un’insegnante, né un’educatrice, né una psicologa, ma sono profondamente convinta che i bambini imparino “passivamente” osservando cosa fanno e come vivono gli adulti che li circondano e assumendo i loro atteggiamenti, i loro modi di agire e regire al mondo che ci circonda. D’altronde è nota l’influenza che ha l’ambiente (non soltanto fisico – che è ciò di cui mi occupo – ma culturale, sociale ed emozionale) sulla crescita del bambino. Tutto ciò che noi facciamo lui lo “assorbe” (per dirla con Maria Montessori*). Per questo credo fermamente nel potere dell’esempio. L’ho osservato in più di otto anni di vita con mia figlia (e non solo con lei), e mi sembra che non sia un elemento da sottovalutare.
Questo per dire che prima di occuparci dei nostri figli dovremmo essere noi ad offrire loro il giusto esempio: in questo caso a tenere ordinati i nostri spazi, a non lasciare che il caos e la polvere invadano la casa, a mantenere la mente limpida, a non lasciarci sopraffarre dalla disorganizzazione, a tenere soltanto ciò che per noi ha effettivamente valore, a mettere sempre a posto le nostre cose. Il bambino, vedendo noi, farà altrettanto (con un po’ di aiuto! :D), ed imparerà a non considerare il riordino un’operazione noiosa o pesante ma una cosa naturale, un modo per orientarsi meglio nei propri spazi.
L’ambiente secondo il metodo Montessori
Secondo il metodo Montessori l’ambiente non è soltanto lo spazio all’interno del quale il bambino si muove. È anche il luogo di apprendimento principale. Tutto, nello spazio montessoriano, deve essere studiato ed organizzato a sua misura, in modo da poter soddisfare le sue esigenze di ordine ed organizzazione e consentirgli così di sviluppare i sensi, la motilità e l’autonomia. Tutti gli strumenti e le attività, quindi, devono essere a sua portata, in modo che non debba chiedere aiuto ad altri. Ciò contribuisce a sviluppare in lui autostima e consapevolezza di sé. Il bambino, nell’ambiente montessoriano, deve essere messo in condizione di svolgere una serie di compiti di vita pratica in maniera autonoma (ho sempificato il discorso per esigenze di spazio, ma ne avevamo già parlato con Claudia Porta in questo post in cui potete trovare una bibliografia utile).
Tradotto in indicazioni pratiche questo significa:
- Tenere a portata di mano soltanto ciò che al bambino interessa in questo momento, eliminando o mettendo via in luoghi meno accessibili (cantina, ante alte degli armadi, ecc.) quei giochi che vuole tenere ma dai quali non riesce a staccarsi per ragioni affettive.
- Insegnare al bambino che ogni gioco ha la sua precisa collocazione e che lì deve tornare una volta terminata l’attività. Il posto deve esere sempre lo stesso, per poter essere memorizzato.
- Il materiale deve essere organizzato per attività: ogni attività deve avere il suo contenitore (ad esempio: il materiale per disegnare deve essere tutto nello stesso posto – non i fogli da una parte e i pennarelli lontani da questi – in modo da essere utilizzato all’occorrenza e lì facilmente riposto).
Le aree funzionali**
In cameretta il materiale dovrebbe essere organizzato secondo i principi montessoriani. Ciò significa, tradotto in termini spaziali, che ogni attività deve rimanere limitata ad aree funzionali e che all’interno di queste gli strumenti d’uso devono essere organizzati per attività.
Ma quali sono queste aree funzionali?
- La zona notte (funzione del sonno)
- La zona gioco
- La zona dello studio/della creatività (per i più piccoli)
- La zona del relax
Ognuna di queste aree è contraddistinta da particolari attività che il bambino svolgerà al suo interno.
La zona relax può essere sistemata vicino alla libreria, in modo che il piccolo possa imparare a rilassarsi guardando o leggendo i suoi libri preferiti. È buon uso sceglierla in una posizione defilata e protetta (ad esempio in un angolo, dietro ad un armadio, ecc.), attrezzarla con un tappeto e cuscini morbidi, o un piccolo materasso, una tenda, un tepee, una zanzariera, o ancora una casetta in cartone da interni.
I libri noi li abbiamo sistemati sugli scaffali a seconda della lingua (mia figlia legge l’italiano, il tedesco e l’inglese) e lei sa benissimo dove riporli dopo averli letti. Possono trovare posto in una libreria a vista, per i più piccoli, tipo questa:
oppure sugli scaffali di una libreria normale, per i più grandicelli.
La libreria non deve essere troppo alta, in modo che il bambino non possa arrampicarvisi per raggiungere il libro desiderato, e – soprattutto – fissata al muro se adiacente ad una parete.
Anche nella zona gioco, che più avanti con l’età finisce per fondersi con la zona studio-creatività, è bene organizzare i giochi per attività, con contenitori specifici contrassegnati da un’etichetta all’interno dei quali il bambino può riporli una volta finito e dove li potrà trovare facilmente.
La stessa cosa dicasi per l’angolo studio/creatività: ogni cosa al suo posto, per poterla facilmente trovare.
Spero di avervi regalato una carrellata abbastanza esauriente. Buon lavoro!
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*La mente del bambino. Mente assorbente., M.Montessori, 1952
** Per le aree funzionali in cameretta rimando al mio articolo scritto per Donna Moderna Bambino, a questo link.
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