23 Aprile 2015
In
My life, Vita da blogger, Vita da expat
Cambiamenti
Sono cambiate molte cose dall’anno scorso.
Lo so, i cambiamenti sono inevitabili.
La Micro British Girl ha inziato la prima elementare, con gioia, curiosità e certamente un po’ di difficoltà per via della lingua. Ma procede a grandi passi: sa il tedesco meglio di me e spesso mi trovo a chiedere a lei “come si dice questo?”, o “che cosa vuol dire quest’altro?”.
E’ destino, non c’è niente da fare: l’apprendimento di una quarantenne non è più come quello di una seienne. Loro hanno una marcia in più.
Questo inverno è stato piuttosto rigido e lungo.
Se l’anno scorso c’era ancora l’entusiasmo di scoprire il paese, l’energia positiva del cambiamento e della serenità conquistata, quest’anno arriviamo tutti più stanchi e provati dal tempo inclemente e dalla minor quantità di stimoli culturali che la piccola città di G. offre in confronto alla metropoli londinese.
Già, Londra.
Questo blog è nato a Londra, quando la piccola era ancora piccola e Mammadesign un po’ stressata e nello stesso tempo affascinata dalla vibrante vita della metropoli e dalla bellezza un po’ retró della campagna inglese.
Non che il pasesaggio, qua in Svizzera, non offra vedute fantastiche, tutt’altro: le montagne sono meravigliose, i laghi splendidi, la natura incontaminata, gli spazi verdi capaci di ricaricarti ogni giorno. L’alba presenta sfumature infinite, diverse ogni giorno dell’anno. Cose alle quali facevo caso solo raramente sono diventate improvvisamente importanti. La Svizzera favorisce l’introspezione.
Il blog ha subito un rallentamento. Un po’ perché mi sono dedicata maggiormente alle consulenze, ai progetti e allo studio; un po’ perché qui c’è molto meno da fare, vedere ed esplorare che a Londra. Londra è un bombardamento di sensazioni, emozioni, eventi culturali, vita nel senso più largo del termine. Ricordo una piccola sala prove per gruppi di musicisti, vicino a casa nostra. Ogni giorno, passandovi davanti, vedevo uscire ed entrare giovani e meno giovani dai look più strampalati. Persone con la passione per la musica, molti bravissimi, che vivevano di musica, locali e night clubs nella speranza di sfondare o semplicemente di vivere pienamente la loro passione.
Sono cose belle da vedere. Ti lasciano addosso un sentimento di entusiasmo.
Penso che le fotografie e l’interesse per la vita londinese fosse uno dei temi portanti di queste pagine. L’altro era il mommy, le mie considerazioni da mamma e da expat. Ma i bimbi crescono: l’esigenza di tutelare la loro privacy presente e futura si fa piu’ importante, mentre il mommy inizia a starmi stretto.
Infine, c’era la casa, il design, l’organizzazione degli spazi dei bambini e della famiglia. Mammachecasa! era nato assieme alla nostra casetta londinese, una casa nuova, vergine, vuota e pronta ad accoglierci e a subire la mia energia creativa e la mia voglia di recuperare la mia identità di architetto.
Sto analizzando da qualche tempo il blog, nel quale ormai non mi riconosco più, almeno per come è strutturato/non-strutturato adesso. Sento la necessità di fare ordine anche qui, oltre che nella mia nuova casa e nella mia vita.
Ho iniziato da tempo un percorso di decluttering e space clearing, per superare l’ultimo cambiamento, le ultime vicende, per riprendere contatto con me stessa e per guardare questo ulteriore passaggio da un paese ad un altro con occhi puliti. Sto leggendo libri su libri (magari vi indicherò in un post successivo l’elenco completo di ció che ritengo piú interessante), proseguendo con la sistemazione della casa (che è comunque una casa provvisoria, in affitto) e contemporaneamente studiando tanto, per approfondire e dare un senso agli ultimi anni di vita professionale.
Tornata dalle ferie pasquali, e finalmente iniziata la primavera anche qui, ho giá il desiderio di stravolgere perfino questa nuova casa tra le montagne della Svizzera. Di dare piu’ colore, cambiare i colori e i toni, di dargli una rinfrescata. Intanto ho attaccato questo nell’ingresso:
E finalmente mi sto occupando del restyling del blog, nonché di regalargli una nuova struttura.
Una struttura che mi corrisponda di piú per come sono oggi. Qui e ora. Con una Micro British Girl seienne che fa domande a raffica sul mondo, una professione (la solita) che mi regala nuove soddisfazioni, delle competenze diverse e approfondite, e in un paese e una città che non è più il centro del mondo ma che, per ora, è il centro del mio – mondo.
Abbiate pazienza. Forse entro un’altra era geologica ce la farò!
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