Quando arrivi in Sweetyland (da Londra)
Quando arrivi in Sweetyland, cominci con l’esplorare i dintorni, prima quelli dietro casa tua, poi quelli sempre piu’ lontani; e la cosa bella e’ che ti sembra tutto estremamente bucolico, tranquillo, pacifico e sereno. Cieli che non vedevi da tempo, tramonti fantastici, una natura incontaminata, il lago, le montagne, i boschi, gli animali selvaggi, (le mucche e gli odori della campagna), i polmoni che si riempiono di ossigeno. Visiti le fattorie, il museo del formaggio e la fabbrica della birra – quella della zona, logicamente -, passi le domeniche a passeggiare per sentieri pieni di ricogliose felci e a scoprire i ristoranti locali o quelli dispersi tra i monti. Metti su qualche chilo, inevitabilmente, nonostante tu vada a correre tre volte a settimana e tu faccia su e giú per la collina due/quattro volte al giorno per recuperare la figlia a scuola. E non capisci se era lo stress della metropoli della Regina, a tenerti in forma, le preoccupazioni che lí avevi e qui no, le difficolta’ economiche e pratiche, o altre stranissime ragioni. Poi inizi ad allontanarti sempre di piu’, alla ricerca di qualcosa di diverso dai canti iodolati e dai costumi tradizionali, qualcosa che stimoli la tua curiosita’ e i tuoi sensi desiderosi di contemporaneita’ e sollecitazioni, resi iperattivi dal bombardamento londinese. Qualcosa trovi, in ordine sparso, per carita’. Eppure, alla fine della giornata, lo sbadiglio finisce sempre per prevalere.
E’ un rapporto matrimoniale invecchiato, quello con Sweetyland: l’amore di fondo c’e’, ma mancano gli stimoli, le vibrazioni, l’intensita’ di quell’innamoramento – che per me e’ stato graduale ma forte – che, invece, ti colpisce inaspettato per la capitale d’oltremanica.
Una vita diversa, si, una vita assolutamente diversa.
Forse quello che manca, qui, sono proprio i sogni. Nel senso che dentro ad un sogno, ti sembra proprio di viverci. Ecco perche’ vien tutta ‘sta sonnolenza….!
Roberta
27 Ottobre 2013 at 12:39Se ti puo’ essere d’aiuto questo “innamoramento forte” io continua a viverlo per Losanna e per la sonnolenta Svizzera. e sono ormai passati quasi sei anni da quando ho lasciato piangendo il lago Lemano.Mi sono chiesta perchè non ho avuto los stesso sentimento per Bratislava e adesso per Dublino….mi sono risposta che Losanna è il mio “primo amore”, è la città per la quale ho lasciato l’Italia e la mia Torino, è la città dove mi sono trasferita due giorni dopo il mio matrimonio e dove ho messo su la ns prima vera casa……potrei andare avanti a lungo…il primo amore non si scorda mai. Buona domenica. Roberta