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Uno scivolo in casa!

La dimensione del gioco, per un bambino, e’ fondamentale in ogni senso, sia per lo sviluppo delle capacita’ intellettuali, sia per la motricita’ ed il potenziamento delle abilita’ fisiche.
Anche gli architetti lo hanno capito, negli ultimi anni, ed hanno iniziato a trasferire la dimensione ludica degli esterni (le cosiddette playgounds, o aree gioco) negli interni d’abitazione. Ma in che modo riuscire a farlo, rompendo i canoni tradizionali e sfruttando la dimensione spaziale di un interno?
Il modo piu’ semplice e’ sconvolgere il tradizionale collegamento verticale: la scala. La riflessione di partenza e’ che molto spesso il bambino ama scivolare sul corrimano, rischiando spesso l’osso del collo, o ancora fare le scale seduto, gradino per gradino come fossero uno scivolo. Ecco l’idea: creare lo scivolo in casa.

Ha iniziato nel 2004 Alex Michaelis, che in un interno londinese ha voluto affiancare alla scala in stile contemporaneo uno scivolo (realizzato in corian, un materiale acrilico molto resistente) sicuro, divertente, e dalle linee pulite.

Michaelis Boydes Associates, appartamento in Oxford Gardens




In cemento armato, con una forma a spirale, e’ invece lo scivolo realizzato in una casa unifamiliare presso Jakarta dagli architetti indonesiani Aboday, che collega la camera dei bambini, situata al piano superiore, direttamente alla cucina, al piano terreno. Un po’ duro, forse, ma di sicuro effetto.


Play House a Jakarta, Indonesia. Progetto: Aboday. Foto: Happy Lim (via Dezeen).

Molto bello ed emozionante anche il lunghissimo scivolo in legno che copre i tre piani della Slide House completata nel 2009 da LEVEL Architects a Tokyo, un meraviglioso interno fatto su misura per una famiglia con tre bambini. 

Slide House, Tokyo. Progetto: Level Architects. Immagini: via Level Architects.

Lo scivolo in acciaio che vedete nella foto seguente, infine, e’ opera di Ab Rogers, ed e’ parte della Rainbow House, un’allegra residenza londinese all’insegna del colore, completata nel 2009.

Rainbow House, London. Progetto: Ab Rogers. Immagini: via Ab Rogers.

Concludo questa rassegna con un paio di considerazioni e raccomandazioni, sia agli architetti, sia ai futuri fruitori (o meglio, ai genitori, in questo caso!):
  • fate attenzione all’arrivo dello scivolo, che sia sicuro e finisca possibilmente su una superficie morbida (o su eventuali cuscini piazzati ad hoc)
  • che l’arrivo non sia troppo elevato in altezza (in modo che anche i piu’ piccini possano sentirsi sicuri – e i genitori con loro!)
  • e’ preferibile l’uso di un materiale dalla superficie liscia e levigata (il cemento armato, ad esempio, se non e’ finito e levigato in modo adeguato, o rivestito in qualche altro materiale, puo’ procurare qualche fastidiosa sbucciatura ai bambini)


Per il resto non vedo altri limiti alla creativita’ dei progettisti. Mi auguro che questo post sia un serio e stimolante spunto di riflessione per gli addetti ai lavori e per i clienti illuminati!
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5 Comments
  • Simona

    9 Gennaio 2013 at 14:56 Rispondi

    fighissimo!! la prima idea è la mia preferita ma l’avrei fatto un po’ più largo… anche agli adulti piace lo scivolo!! ;P

  • Che bello! lo scivolo da una sensazione di perdita e ritrovamento bellissima! mio marito ci andrebbe matto! e io e i miei figli pure… peccato che ci debbano pure essere determinati spazi per attuarli, e risorse… altrimenti ne esce un abbozzo alla “jackass”! 🙂

    • Mammadesign

      9 Gennaio 2013 at 17:07 Rispondi

      Mia figlia e’ una patita dello scivolo… ne andrebbe pazza!
      Purtroppo si, ci vogliono un minimo di spazio e di risorse….

  • Elegraf

    10 Gennaio 2013 at 0:41 Rispondi

    BEllissimooooo. In montagna c’era uno schalet che aveva lo scivolo accanto alle scale. Divertentissimo

  • Sandra Mereu

    12 Dicembre 2013 at 11:17 Rispondi

    Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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