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Primo giorno d’asilo post malattia (e necessita’ di una bussola nella mia testa)

Foto presa da qui.
Ieri la Micro-figlia e’ tornata all’asilo dopo la brutta otite complicata da influenza che l’ha tenuta a casa due settimane e mezzo. E dopo la vaccinazione che per fortuna non le ha dato nessun sintomo diverso dal solito, tranne una lacrimuccia sul visino ed un gioco nuovo in premio (lo so, sono troppo buona, non criticate please… Sono anche l’unica che le fa regali, comunque – qui a Londra non c’e’ nessuno che la vizia).
Cosi’ siamo tornate a casa con Barbie Mermaid (Barbie sirena, che piu’ che una Barbie sembra un Trasformer perche’ la sua coda diventa una tavola da surf), con un paio di ali da fatina (“No, mamma sono una faffallina, no fatina!”), ed una bacchetta magica per far sparire la bua dell’ago nel braccio.
E finalmente… back to the nursery! 
Svolazzando, e cantando:
“Farfallina, tutta bianca
vola vola e mai si stanca
vola qua, vola la’,
poi si posa poi si posa
sopra un fior”
“No, mamma, non vuoio andare a preschool! Vuoio sthade a casa con mamma! Io ci piace sthade a casa con mamma!”. 
E ci credo, quale mamma la porta a colazione da Starbucks a farsi un croissant  prima di andare dal dottore, e nel reparto giochi di un grande magazzino dopo la vaccinazione?
E comunque e’ normale, figurati, dopo tutto questo tempo… Strano, pero’, perche’ di solito ci va volentieri.
“Ma come, non hai voglia di vedere la mestra A.? (la sua preferita). Sai che ieri ha telefonato chiedendo di te? Mi diceva: ma Micro non viene piu’ a preschool? Facciamo tante cose belle e divertenti! E poi aveva voglia di farti tante coccole… le manchi, sai?”
“……..” (silenzio e musino)
“Ti accompagna la mamma, su, poi oggi pomeriggio se c’e’ il sole andiamo al parco quello con i giochini nuovi.”
“……..”
“Va bene?”
“Pedo’ vuoio pottare Baaaabi (= Barbie, con un perfetto accento londinese), e le ali della faffallina, e magic (= la bacchetta magica)!”
“Va bene, porta Barbie, cosi’ ti fa compagnia.”
“E le ali.”
“Ok, ti metto anche le ali.” (anche se il carnevale e’ finito)
“E la bacchetta.”
“Va bene.”
Cosi’, corredate di tutto punto ed in compagnia della nuova Barbie trasformer sirenetta-californiana, ci siamo avviate. 
La sua maestra preferita ieri non c’era, ma ce n’era un’altra che le piace molto lo stesso, affettuosa e simpatica. Tanto che il distacco non e’ stato troppo difficile, a parte un po’ di musino. Diciamo che non mi ha nemmeno salutata perche’ era gia’ distratta ed abbarbicata alla sua maestrina. Ok, ormai sono abituata a questo suo modo….
 
Passa la giornata.
Torna l’ora di mettersi in macchina per andare a prenderla.
Parto presto, per fortuna.
Ormai faccio la strada casa-asilo automaticamente, potrei guidare quasi ad occhi chiusi. Questa volta, pero’, qualcosa e’ andato storto. Mi ritrovo improvvisamente in una strada sconosciuta (e non vi dico dove erano i miei pensieri, altrimenti mi tiro la zappa sui piedi).
Va bene, basta che vada dritto, e prima o poi incontro Mile End Road (la strada a grande scorrimento).
Giro a destra, giro a sinistra….
Accidenti, ma e’ pieno di sensi unici qua!
Ok, e’ meglio se metto il navigatore, conoscendo il mio senso dell’orientamento….
Mi fermo, ma il navigatore non prende. Riparto, contando di incontrare qualche cartello con le indicazioni. I cartelli ci sono, ma mi rimandano indietro verso casa.
No, io devo andare verso est. Allora vado di qua. E di qua. E di qua.
Conclusione: mi ritrovo nella City, al limite della congestion charge (dove le macchine pagano il biglietto per entrare). Non la prendo, ovviamente, e torno indietro.
Mi chiama Macro: “Dove sei? Vengo con voi, ci vediamo alla nursery?”
“Hem…. Macro, mi sono persa. E il navigatore non prende. Sono vicina alla City.”
“Ma come hai fatto ad arrivare li’?????? Attenta a non prendere la congestion charge!”
Grazie dell’aiuto, si.
“Dammi il postcode dell’universita’, vedo se prende questo navigatore del BIP, dai. E non agitarmi di piu’, sono abbastanza arrabbiata da sola.”
Per fortuna il navigatore, in prossimita’ di Old Street, finalmente, trova il satellite. Torno, ovviamente, indietro, perche’ qui e’ tutto congestion charge…. La C di congestion charge a caratteri cubitali mi perseguita.
 
Insomma, per andare a prendere mia figlia, ieri pomeriggio ho fatto un giro turistico per le strade trafficate di Londra. Non ve lo consiglio: sono arrivata dopo un’ora e un quarto. Di solito mi basta mezz’ora, facendo le strade che conosco….
Qualcuno ha un software per installarmi una bussola nel cervello?
 
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6 Comments
  • bamamma

    23 Febbraio 2012 at 14:11 Rispondi

    Io stamattina a pilates, ad un certo punto mi sono accorta che facevo tutta un’altra cosa rispetto alle altre signore 😛
    Più che una bussola nel cervello, mi occorrerebbe il pulsante “off” selettivo?

    • Mammadesign

      23 Febbraio 2012 at 15:23 Rispondi

      Nooooo, non ci credo! Tu riesci ad andare ANCHE a Pilates?????
      Io mi sono iscritta alla palestra da subito dopo le ferie natalizie (in programma porpio Pilates, e Tai chi), e ancora non ci sono riuscita!!!!!!!!!!!!!!!!

  • alessia

    23 Febbraio 2012 at 15:34 Rispondi

    a me pare incredibile già solo che tu riesca a guidare a sinistra :-O

    • Mammadesign

      23 Febbraio 2012 at 15:49 Rispondi

      Si, con la macchina europea, tra l’altro….. 🙁
      Infatti la stiamo per cambiare con una inglesissima con volante a destra… Era proprio quello a cui stavo pensando quando ho perso la strada….! Cioe’, veramente stavo guardando tutti i modelli e le marche delle macchine parcheggiate che potevano essere adatte a noi….
      Quando si dice la testa per aria…..

  • mami

    23 Febbraio 2012 at 15:51 Rispondi

    anche io ho bisogno di una riprogrammata…stessa cosa dopo il malanno del monello ieri torna all’asilo, io convinta che la festa di carnevale fosse oggi…sbagliato era ieri, così mi sono fatta una corsa a recuperare stelle filanti e mascherina… lui è stato invece bravissimo e mi ha spettata senza fare nessuna scena!

    • Mammadesign

      23 Febbraio 2012 at 16:04 Rispondi

      Ma non dicevano che il cervello delle mamme e’ supersviluppato?
      Forse, a volte, siamo un po’ troppo multitasking…..e ci perdiamo qualcosa per strada! (oppure, come me, perdiamo la strada….) 😀

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