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Come una trottola

29 settembre
“Amore mio, oggi andiamo a giocare un po’ dalla Prozia e dal suo Bau grande grande, ti va?”
“Siiiii, il bau Aia (=Aria)!”
“Va bene, e poi la mamma va a portare la nonna dal dottore e torna a prenderti. Ok?”
“No, no, no, nooooo!”
Ecco, mi pareva troppo bello….
E’ iniziato così il mio soggiorno fiorentino, tra le urla di Micro che, poverina, non voleva essere abbandonata dalla Prozia appena arrivata in Italia. E aveva anche ragione, dopotutto.
Ok, ce la farò. Riuscirò ad andare ad accompagnare nonna Giogio all’ospedale senza dovermi portare dietro la cucciola. Anche se è l’ora del suo sonnellino. Non si è purtroppo addormentata in macchina prima di arrivare qua, e ora sono fregata. Però non voglio che veda l’ospedale, e soprattutto voglio accertarmi che mia madre stia bene senza dovermi preoccupare di avere un’appendice dormiente in macchina.
Dopo mille tentativi di distacco, finalmente decido per l’unica soluzione fattibile: la infilo in passeggino, inizio a camminare spasmodicamente su e giu’ per il vialetto d’ingresso della Prozia, e mi faccio sostituire “a tranello” da lei. Con il cuore rigonfio di preoccupazione e la testa nel pallone: cerco di evitare i tranelli, normalmente, sono l’unica cosa che veramente aborrisco. Ma tant’è: altre soluzioni, al momento, non ne vedo.

Vado. Senza che se ne accorga. Non è ancora addormentata, e non so come reagirà nell’accorgersi che non la sto spingendo io. La mia speranza è che si addormenti silenziosamente e senza danno.

Sono di ritorno dalla Prozia solo dopo quattro ore, perchè il letto di nonna Giogio, all’ora del suo ingresso, “non era ancora pronto”. Si inizia bene…..
Ok, sistemata lei torno a recuperare la cucciola, che giace ancora addormentata nella macchina della Prozia. (?????). Micro nel passeggino non ha dormito, mi dice, ma più tardi è dovuta uscire pochi minuti portandosela dietro, ed è beatamente crollata in macchina nel giro di pochi secondi come la Bella Addormentata.
Alle sette, quando torno, sta ancora dormendo. Ohi ohi, non si addormenterà prima delle undici, stasera…. Che bella prospettiva!
Va bene, oggi è giornata così.
Ci fermiamo a cena dalla Prozia giovane (la chiamo così perchè il nome Prozia non rende, ha solo 15 anni più di Mammadesign e 12 meno di nonna Giogio!), ma al momento di tornare a casa Micro traccheggia: si è divertita troppo con la Prozia!
Meglio così. Domani deve starci molto più a lungo!

La sera, la casa di nonna Giogio sembra stranamente vuota…..

Dormiamo vicine vicine, io e Micro, nel lettone. Finalmente, una notte di calma. Normalmente lei è una trottola, nel lettone.

30 settembre
L’operazione di nonna Giogio è la mattina alle 8.00, ma in ospedale a Mammadesign hanno detto che prima di mezzogiorno non la faranno passare. Dunque, me la prendo comoda, ma sono sveglia da prima delle 8.00 con un occhio fisso al cellulare e l’ansia alle stelle (fosse mai che qualcosa andasse storto!). Nel frattempo, scrivo per ingannare l’attesa.

Alle 11.30 nonna Giogio mi chiama dicendomi che è andato tutto bene e che deve soltanto stare distesa immobile per qualche ora. Ha la voce incredibilmente squillante e in forze. Sarà stata la scarica elettrica che le hanno dato!
Comunque, mi rincuora. E non ho più quella fretta di andare ad assisterla. Mi  basta che si risposi e sia al sicuro. In fondo non ha tagli di nessun genere!
Preparo Micro con calma e mi dirigo verso casa della Prozia.
Oggi, all’annuncio “ti lascio qui a giocare con la Prozia e torno a prenderti dopo”, non protesta. Anzi, la sua risposta è decisa: “Oooukkkeyyyy, ciao ciao mamma!”
…..
Beh, meglio così.

Nonna Giogio sta bene, il dottore ha già detto che domani la dimetteranno.
Io quasi mi addormento nella sedia dell’ospedale, dopo essermi divorata i panini che la Prozia mi ha gentilmente preparato (era da una vita che nessuno mi preparava la merenda!).
Ma non posso. Rimando il sonnellino, perchè nel pomeriggio (entro mezz’ora) devo anche andare a prendere mia sorella che arriva con la cuginetta Mandorlina alla stazione. E’ venuta a darci man forte, perchè domani la Prozia deve partire. Ma la realtà è che le due trottoline insieme ci sfiniscono!

Il primo giorno insieme, poi, sono eccitatissime!



Altra notte insonne. Altra notte con una trottola nel letto.


Primo di ottobre

Recupero di nonna Giogio all’ospedale, con Micro che si addormenta in macchina (perchè a casa con Mandorlina non avebbe sicuramente dormito, ma è insopportabiole dalla stanchezza che ha….) e che (naturalmente) cade in catalessi proprio sotto l’ospedale. Vabbè, rimarrà in macchina, tanto ci metteremo pochi minuti. Siamo dentro il complesso dell’ospedale, uscita ricoveri, non credo che me la ruberanno proprio qua. Lascio i finestrini spalancati, vado e torno con nonna Giogio e la sua sciatica al seguito.
Quando si sveglia Mammadesign è in un negozio e nonna Giogio con lei:
“Nonna…..ciaoooo….”, con un sorriso a cuore aperto: aveva capito molto più di quanto credo, mi sa.


Comunque, altra notte insonne con le due cuginette all’arrembaggio in un’unica stanza…..


2 di Ottobre


Partenza di mia sorella e di Mandorlina, alle ore 17.15 dalla stazione di Firenze. Micro non ha ancora dormito, ed è letteralmente disperata per il distacco dalla cuginetta e dalla zietta. Torno sul binario, dall’ultimo vagone, che sembra l’abbia rapita o rimproverata duramente, da quanto urla. Mi vergogno come una ladra. Speriamo che non mi fermino i Carabinieri pensando ad un traffico di bambini….
Prima notte di tranquillità, comunque. Io e lei di nuovo nel lettone. Insieme. Non un movimento. Calma piatta per 10 ore consecutive, con un’unico risveglio. Era dal 2005 che non mi succedeva.
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3 Comments
  • the siren

    5 Ottobre 2011 at 8:49 Rispondi

    Sono felice che sia andato tutto bene! Certo, sarai ancora tanto stanca, ma fa niente, recupererai presto, un mega abbraccio!!

  • BNC = Biancume

    5 Ottobre 2011 at 11:23 Rispondi

    Una gran fatica ma per fortuna è andato tutto bene, bacio a te, micro e nonnaGiogio

  • Mammachetesta

    5 Ottobre 2011 at 14:11 Rispondi

    Felice che la nonna stia bene.
    ORa recuperate forze. TUTTE.

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