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Cronache della neve (e dei progressi dell’italiano) – Seconda parte



Ritorno verso Sestriere, con la cucciola addormentata in macchina, fermandomi di tanto in tanto a fotografare le montagne innevate (per conservarne il ricordo il piu’ possibile, perche’ sono un’appassionata di fotografia, e perche’ quel paesaggio e’ capace di regalarmi un immenso senso di pace…).

Trovo posto nello stesso parcheggio di prima, inizio a leggere il giornale, e dopo 5 minuti vedo affacciarsi al finestrino Macro che ha le gambe distrutte e ha deciso di fermarsi…. Nemmeno il giornale ho fatto in tempo a leggere, ragazzi! 🙁
– Dorme ancora? – mi chiede.
– Si e’ addormentata tardi, te l’ho detto. Ma vedrai che tra poco si svegliera’….-
Sicuramente, con un babbo cosi’ rumoroso che le gira intorno, non dormira’ a lungo!, penso. Ed infatti, dopo poco, la piccola apre gli occhi. Come sempre, tuttavia, ha bisogno di un buon quarto d’ora prima di riprendersi dal sonno. Un quarto d’ora di coccole e silenzio, appollaiata alla mamma, mentre il papa’ ancora euforico della sua giornata di sci cerca di interagire con lei e stimolarla ad uscire dalle ali protettive di mamma.
Ci siamo, c’e’ riuscito. Micro inizia una chiacchierata che rischia di durare un altro quarto d’ora, dato che, da quando ha scoperto il potere della parola, ha deciso di comunicare tutto cio’ che le passa per la testa.
La rivestiamo e ci dirigiamo verso il parco giochi della, per farle godere gli ultimi momenti di gioia sulla neve.
Macche’: gia’ chiuso. Alle 16.30, puntuali come un orologio, e’ gia’ tutto sgonfiato, smontato e chiuso. Va bene, andiamo un po’ sullo slittino allora, e giochiamo un po’ con la neve.
Macro, nel frattempo, che poco resiste ai giochi tranquilli di una figlia femmina, si annoia e comincia ad avere freddo.
– Mi dai le chiavi della macchina, cosi’ intanto mi avvio e appoggio gli sci della piccola nel bagagliaio? – chiede.
– Tieni -,  gli concede fiduciosa Mammadesign, un po’ frustrata per questo marito iperattivo che non riesce a stare fermo per piu’ di tre secondi.
Dopo qualche ulteriore minuto di gioco, vedendo che Macro non tornava indietro, Mammadesign decide di dirigersi verso la macchina per proporgli di prendere una bella cioccolata calda (ho dimenticato il cellulare in macchina, quindi mi tocca salire fino al parcheggio e tornare giu’ al bar, ufff!).
– Mi dai le chiavi della macchina? -, ripete il marito scoordinato e rincitrullito dal troppo sole.
– Macro, te le ho appena date! –
– Sei sicura? Non le trovo piu’… –
Ecco, e’ andato completamente. Ha perso le chiavi della macchina a noleggio. E solo ieri l’altro, affidandomele, mi aveva raccomandato: – Non le perdere, se perdiamo queste sono guai! -. Sapevo di avere un marito distratto (cosi’ sono i ricercatori), ma a questi livelli c’e’ o da arrabbiarsi veramente o da preoccuparsi seriamente…! 
– Guardati bene nelle tasche, magari hai un buco…-
– Non ci sono, ho guardato dappertutto! –
– Oh, cavolo… Ma stai parlando sul serio? -, comincia a sbottare Mammadesign, con la speranza che sia uno dei suoi scherzetti da prete.
– Non ce l’ho, l’avevo messa qui, in questa tasca aperta, ma tanto ho pensato che si sarebbe trattato soltanto di cento metri! –
Ho il sangue che ribolle. 
Ma come si fa ad avere un marito cosi’ imbecille?????? E poi si raccomanda con me, il professore!  Ma dove ce l’ha la testa? Solo sulle equazioni differenziali e i problemi del reddito procapite dei lavoratori dipendenti? Ma se facesse un po’ piu’ di attenzione ai problemi della sua piccola famiglia, non sarebbe piu’ produttivo? Quante volte glielo avro’ detto di non fare il ragionamento “tanto sono soltanto 100 metri”?????, per non dire tutte le parolacce che mi sono passate per la testa in quel momento.
– Fai la strada al contrario, no, ci saranno pure in terra, da qualche parte! –
Niente. Quattro-cinque volte abbiamo fatto la strada, in due, e le chiavi non sono riapparse. Non resta che chiamare l’agenzia di autonoleggio, sperando che ci facciano avere una seconda chiave, in qualche modo.
Tra l’altro, ho tutta la nostra roba dentro! Il cellulare, la macchina fotografica, la borsa del cambio di Micro, i miei occhiali da vista!
Risposta del suddetto ufficio: non la abbiamo. Dovete chiamare un carro attrezzi che vi porti la macchina fino all’aereoporto di Torino e quando arriva la seconda chiave apriremo la macchina e vi faremo avere la vostra roba. Nel frattempo, se qualcuno ha trovato la chiave potrebbe rubare la macchina, e allora vi toccherebbe pagare il prezzo dell’auto.
– Coooooosaaaaaaaa??????? Ma sono idioti? Non hanno la seconda chiave? Col cavolo che pago il carro attrezzi fino a Torino perche’ LORO non sono in grado di procurarci una seconda chiave!!!! – questa volta sbotto di fronte a Macro.
Avverto la polizia, i carabinieri, mi procuro il numero dell’ufficio oggetti smarriti, mentre Macro ripete disperato la strada che ha fatto in cerca della fantomatica chiave con il chip.
– Senti, fa freddo, io intanto vado al bar con Micro per farle fare merenda. -, e lo lascio (povero!) al suo destino di disperazione.
Mentre cerca di risolvere il problema, tra telefonate e arrabbiature, noi ci scaldiamo al bar, che nel frattempo sta chiudendo.
Questho papa’, questho papa’…. chiave macchina, papa’! – e’ il commento di Micro su tutta la vicenda, mentre sorseggia un latte caldo e mangia qualche biscotto appena comprato (meno male che il portafoglio ce lo avevo in tasca!).
Piu’ casza (= come torniamo a casa?), chiave macchina papa’! Come fi fa? (= come si fa?) -. Il suo vocabolario e’ aumentato vertiginosamente negli ultimi giorni…. Non posso fare a meno di ridere!
Conclusione della giornata: Mammadesign e Micro tornano a casa con un taxi, dato che l’ultimo bus della giornata e’ gia’ passato. Macro, invece, rimane in loco a finire di sistemare le cose e a “controllare che non rubino la macchina”. Poi, alle 10.00 di sera, torna a casa con il nonno A. che, appena arrivato in montagna, e’ andato a prelevarlo a Sestriere.
– Come hai risolto? – chiede Mammadesign, un po’ in ansia.
– Abbiamo 50% e 50% di possibilita’. O nessuno l’ha trovata, o l’ha trovata qualcuno e non ci resta che sperare che sia una persona onesta. –
– Ok, dai, qui a sciare si spera che la gente non abbia voglia di rubare le macchine…. –
Ci facciamo un bagno caldo e andiamo a dormire.

Giornata n. 4:
Macro torna verso Sestriere, per controllare la macchina e risolvere il guaio in cui ci ha infilato.
Mammadesign e Micro si godono una mattinata di sole sulla neve. La compagnia di mamma e l’assenza di papa’ riescono a vincere le iniziali resistenze della piccola, che decide perfino di salire sugli sci e fare sci di fondo!!!!!!
Mamma, sci! – In effetti la sera prima, in casa, dopo il bagnetto, e sole in casa, se li era infilati ai piedi per giocare: prendeva confidenza.
La seconda prova di coraggio e’ stata sperimentare le reti del parco giochi, dove il divertimento e’ saltare fino all’esaurimento.
– Mamma, jump jump! – Anche li’ tuttavia, bisogna imparare a saltare nel modo giusto. E lottare con gli altri bambini per un posto sulla rete: le code inglesi in Italia non sono contemplate. Conquistata una rete, e’ iniziata la sperimentazione: prima una breve corsa da funambola per attraversare il campo, poi qualche timido salto, infine qualche rimbalzo un po’ scomposto. Il gioco, pero’, le piace. Riproveremo piu’ tardi.
Nel pomeriggio Macro ritorna:
– La bella notizia e’ che la macchina c’e’ ancora, gli sci a noleggio e tutta la tua roba dentro pure. La brutta notizia e’ che per avere la seconda chiave siamo passati da 2 giorni a 4-5.-
– Quattro o cinque????? Ma non ci saremo piu’, tra quattro o cinque giorni! –
Inizio a perdere la pazienza.
– E’ meglio chiamare il carro attrezzi, allora.-
– Si, concordo. Ora pero’ e’ un po’ tardi per fare tutta la trafila. Lo chiamo domattina.-
Ancora qualche discesa sullo slittino, e la quarta giornata e’ archiviata, tra delusioni e piccole conquiste.


Giornata n. 5:
Macro parte di nuovo per Sestriere, per chiamare il carro attrezzi e tornare a Torino a far aprire la macchina e prenderne un’altra in sostituzione. Io e Micro rimaniamo di nuovo in loco (almeno, possiamo goderci la giornata senza stress!). 
Nel pomeriggio dovrebbero raggiungerci la zia G. con la piccola cuginetta torinese e la nonna, appositamente arrivata da Firenze per vedere Micro, anche se solo per un fine settimana. Purtroppo, pero’ arrivano soltanto dopo le sei, cosi’ ci limitiamo ad un aperitivo in enoteca con le due cucciole scalmanate e contentissime di vedersi, e una cena in casa a base di cinghiale e tagliatelle.
Macro ha risolto il problema, nel frattempo: e’ tornato con una Y10 al posto della Grande Punto dopo essere rimasto tutto il giorno a Sestriere perche’ qualcuno dell’agenzia e’ dovuto salire a sistemare qualche problema di altri clienti. 
– La signora che aveva la Y10 si e’ rotta una gamba, cosi’ mi hanno dato la sua macchina. E sono anche venuti ad aprire la Punto, che e’ andata poi con il carro attrezzi al deposito. Non dovrei dirlo, ma e’ stata la nostra fortuna, altrimenti ci avrebbero lasciati al nostro destino! –
Oddio, ma a che livelli siamo in Italia????? Va bene, mi accontento. Voglio solo godermi la fine della vacanza.
Fine della quinta giornata, tra giochi e urla delle due cuginette ritrovatesi dopo due mesi di lontananza.


Giornata n. 6:
La sesta giornata e’ stata piu’ piacevole, anche se in mattinata il tempo ha tentennato, riprendendosi poi all’ora di pranzo con un bel sole pieno, svolgendosi tra Mongenevre, Claviere e Oulx, a casa di zia G. 
Micro e Pupattola Torinese si sono divertite come delle matte, anche se per farle dormire il pomeriggio, in macchina, zia G. e Mammadesign hanno fatto letteralmente i salti mortali!


Giornata n. 7:
Mattinata tranquilla a Sansicario, giochi sulla neve, slittino, e jump jump a non finire. L’iniziale timidezza e’ un ricordo lontano, Micro ha preso il via. Proprio l’ultimo giorno, ovviamente….
Partenza per Torino, pernottamento da zia G. e all’alba del giorno dopo, sotto una bella nevicata, siamo in macchina verso l’aereoporto.
Aeeo! Aeeo! (= aereo!). Ndiamo, in tielo! (= andiamo in cielo!) – L’emozione di Micro e’ alle stelle, anche se, atterrati a Londra, ha urlato i nomi di zia G. e della cuginetta pensando di essere arrivata di nuovo da loro…..
Nooooooooooo…… – ha esclamato delusa, appresa la triste verita’.
Le gotine rosse e il nasino abbronzato, pero’, sono rimasti. 
Ed il ricordo delle montagne innevate e della compagnia di persone amate, pure.



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5 Comments
  • serenamanontroppo

    3 Marzo 2011 at 11:09 Rispondi

    Ho qualcosa per te, spero ti faccia piacere, vieni a dare un’occhiata: http://serenadinomemanondifatto.blogspot.com/2011/03/un-premio.html

  • mammamicia

    3 Marzo 2011 at 14:04 Rispondi

    certo che questi esseri umani che sono i nostri mariti e sono anche i padri delle nostre cucciole sono proprio tutti tutti uguali!!!!!!!! accidenti anche io mi sarei infuriata per le chiavi, la cosa triste è che episodi similari sono accaduti molte, troppe volte anche al mio lui!
    comunque a parte l’imprevisto avete passato una bella vacanza e credo che per Micro sia stato fantastico. Anche noi volevamo andare ma ho paura che lei sia troppo piccola e io troppo vogliosa di sciare…

  • Mammadesign

    3 Marzo 2011 at 14:47 Rispondi

    @Mammamicia:
    non e’ troppo piccola, non e’ mai troppo presto per iniziare! (cioe’, non sugli sci, ma con il bob va benissimo!) Semmai il problema e’ la tua voglia di sciare… Ma il tuo dolce maritino-uguale-uguale non potrebbe fare i turni nel babysitteraggio?

  • pinkmommy

    3 Marzo 2011 at 16:30 Rispondi

    alla faccia dell’imprevisto! l’importante è che la vacanza sia andata bene e vi abbia lasciato tanti bei ricordi! certo che Micro sugli sci doveva essere uno spettacolo! 🙂

  • kriegio

    7 Marzo 2011 at 12:47 Rispondi

    Certo che ne avete passate delle belle!!
    Beh, l’importante è che vi siate divertiti!!

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